Praticò e Pugliese sul rinnovo dell’ufficio stampa regionale

Calabria Attualità

"Il nuovo Presidente della Giunta Regionale, Mario Oliverio, nei suoi primi giorni di mandato presidenziale, ha voluto dare un forte segnale di cambiamento politico e di gestione della cosa pubblica, rinnovando, tra l’altro, il suo Ufficio Stampa. Il provvedimento sarebbe dovuto passare attingendo a del personale interno alla Regione Calabria altamente qualificato; non ripetendo più, come in passato, la recluta dall’esterno di giornalisti attraverso contratti di consulenza. Tutto ciò per raggiungere appieno l’obiettivo dettato da anni dal Governo Nazionale in materia di risparmio economico nelle pubbliche amministrazioni, e assicurando una struttura di comunicazione non più chiacchierata, capace di tradurre appieno le pressanti esigenze di rinnovamento che si levano da tutta la nostra regione". E' quanto sostengono i giornalisti Filippo Praticò e Arcangelo Pugliese.

"Da subito - continua la nota - si è disposto che venisse pubblicata una Manifestazione d’interesse rivolta ai dipendenti di ruolo in servizio presso la Giunta della Regione Calabria, in possesso del requisito di iscrizione all'ordine nazionale dei giornalisti, da assegnare al nuovo Ufficio Stampa.

Tutto procedeva per il meglio sino a che, a fronte della richiesta di 8 giornalisti le candidature presentate sono state 6. Esse, ad ora, sono state sospese. La motivazione che trapela è che i lavoratori, pur possedendo i requisiti prioritari di regolare iscrizione all’Ordine nazionale dei giornalisti e di essere dipendenti di ruolo dell’Ente Regione, mancano della concessione, da parte dei diversi Direttori Generali dei Dipartimenti di appartenenza, del relativo nulla osta alla mobilità interna. In dirittura d’arrivo appare solo la candidatura del giornalista Oldani Rocco Mesoraca, storico capo Ufficio stampa della Giunta Regionale. A due dei sei dipendenti in questione, i relativi nulla-osta già concessi in un primo momento, a pochi giorni di distanza dal loro rilascio, sono stati revocati dai relativi Direttori Generali. Le revoche sono avvenute con la motivazione che quelle unità lavorative sono così indispensabili al punto da non poter consentire loro che vadano a prestare servizio altrove.

Tutti gli elementi di questo puzzle, fanno pensare che la vecchia macchina burocratica di vertice dell’Ente Regione vuole ancora rigenerarsi nella “obsoleta maniera” riproponendo la brutta prassi: “fatta la legge trovato l’inganno”. Tutto ciò scavalcando quelli che sono di sicuro i veri intenti del Presidente Mario Oliverio, proiettati al risparmio economico della macchina burocratica, già di per sé elefantiaca. Una macchina che per il suo buon funzionamento, per ora, certamente, non ha bisogno di attingere a lavoratori esterni.

In merito a tanto, in questi giorni, alcuni dei dipendenti che hanno risposto in positivo all’avviso di mobilità per l’individuazione di personale interno alla Regione per costituire il nuovo Ufficio Stampa della Giunta Regionale, si sono riuniti per rivolgere un pubblico invito al Presidente Mario Oliverio a riconsiderare le procedure burocratiche fino ad ora attuate e concedere un suo incontro con gli stessi candidati per meglio approfondire l’intera vicenda.

In sintesi, le tesi che sostengono i candidati è che il nulla-osta alla mobilità interna sia un elemento forviante per ricostituire questo organo importante di comunicazione regionale, rispetto all’obiettivo preminente che è quello di reclutare i giornalisti all’interno dell’organico dei dipendenti di ruolo alla Regione. Secondo i suddetti giornalisti, sarebbe opportuno “valorizzare le competenze” e investire sulle risorse umane interne all’amministrazione, annullando passati e obsoleti principi che vedono il dipendente pubblico incasellato rigidamente e astrattamente nella struttura in origine assegnata, valorizzando meglio un patrimonio professionale importante dell’Ente e, di riflesso, dell’intera comunità calabrese.

Per di più, questi giornalisti, durante il loro incontro a Catanzaro hanno espresso pubblico rincrescimento per il fatto che gli esiti della loro valutazione non sono stati conosciuti attraverso atti ufficiali, bensì tramite uno scoop giornalistico da parte di un settimanale regionale, con largo seguito nell’opinione pubblica calabrese. Lo scoop ha rimarcato come le nuove procedure di selezione dei giornalisti annullano il possibile rischio di selezionare operatori di propaganda politica, mettendo in gioco addetti qualificati in grado di tutelare il diritto del cittadino a godere di una informazione istituzionale di qualità sulle attività dell’Ente pubblico. Questa nuova iniziativa farebbe valere il “rapporto fiduciario” nell’offrire un’informazione di natura amministrativa e politica, che è un criterio, ed un diritto riconosciuto dalla legge 150, riservato ad ogni vertice di Ente pubblico e, dunque, anche al Presidente della Regione, che li esercita attraverso la figura del Portavoce scelto tra il personale politico o giornalistico di propria fiducia".