Unindustria Vibo: “Il clima di apatia collettiva non genera sviluppo”
“Mentre l’intero sistema imprenditoriale legato alla filiera delle costruzioni vive il definitivo declino, specie nel territorio vibonese, ma in generale in tutto il Paese, solo pochi irriducibili ed ostinati soggetti proseguono nella loro azione di contrasto”. È quanto sostiene Unindustria Vibo Valentia.
“Non vogliamo apparire ciò che non siamo, ma vorremmo comprendere come mai, anche davanti a stimoli che possono poi concretizzarsi in maggiore risorse economiche destinate ai nostri territori per la realizzazione di opere pubbliche, la macchina pubblica è praticamente ferma.
Un panorama desolante, tenuti in considerazione alcuni rari casi, si veda qualche sporadica azione da parte dell’Ente Provincia purtroppo posto nel limbo da una confusione normativa ed istituzionale di carattere nazionale, o la buona lena del Consorzio Industriale impegnato nel programmare e richiedere fondi per la gestione delle aree industriali.
Nelle scorse settimane, aderendo ad una richiesta di carattere nazionale, abbiamo sollecitato e richiesto alle amministrazioni appaltanti, i cui vertici politici spesso si lamentano della carenza di risorse, di comunicarci l’elenco delle opere immediatamente cantierabili in modo da trasferirlo ai soggetti che detengono le risorse per finanziarli. Una importante opera di rimozione degli intoppi che spesso bloccano in maniera risolvibile l’erogazione delle somme agli Enti in modo che possano essere spesi animando la vitalità del sistema edile che, come tutti sanno, rappresenta la linfa vitale per ogni economia, specie per quelle meno sviluppate.
Le risposte sono state pressoché nulle! Il nostro appello è alla fiducia reciproca ed alla voglia di riscattare, da parte dei Sindaci e della classe politica che amministra i comuni della nostra area, le loro comunità attraendo fondi per la realizzazione delle opere di cui la stessa comunità ha urgente bisogno.
Pensiamo alle ristrutturazioni ed alla messa in sicurezza sismica del patrimonio degli edifici pubblici, in particolare quelli aditi ad edifici scolastici, alle attività di messa in sicurezza del suolo e del territorio attraverso misure che mirano a ridurre il dissesto idrogeologico.
Ma pensiamo anche ai fondi per l’eventuale demolizione e ricostruzione di edifici pubblici e privati le cui caratteristiche sono contemplate nella recente manifestazione di interessi emanata dalla Regione Calabria. In quest’ultimo caso ci aspettiamo una massiccia partecipazione da parte di tutti i comuni che ospitano aree o edifici degradati che possono essere oggetto degli interventi, Non lamentiamoci della carenza di fondi, lamentiamoci della inattività, dell’apatia, dell’immobilismo che sta peggiorando la situazione di crisi in cui tutti gli operatori versano.
Non chiediamo sempre agli altri di fare ciò che è nostro preciso dovere fare. Lavorare per la crescita anche in questa fase di estrema difficoltà non è solo un dovere da perseguire come pubbliche amministrazioni, è un diritto per i cittadini e per le imprese che sono chiamate dagli stessi Enti a sostenere il peso delle tasse e della inefficiente gestione della cosa pubblica. È il momento della responsabilità e dell’azione, dell’impegno e del sacrificio, di tutti”.