Fp Cgil sull situazione di Arsac e Arssa
"È una iattura. Passate le elezioni regionali, passato il periodo di riflessione (?!) che ha preceduto il varo della Giunta, digerita malamente la nascita di un esecutivo che incredibilmente ha cominciato a perdere pezzi prima ancora di partire, assunto che il presidente Oliverio ritiene possibile gestire il settore Agricolo senza conferire specifiche deleghe, a noi non rimane altro che registrare gli effetti che tutto questo produce". E' quanto scrive per FP CGIL Arsac, Coordinamento comitato degli iscritti, Davide Colace.
"Al 5 febbraio - continuala nota - l’universo dell’ex-ente di sviluppo agricolo (Arsac e Arssa in liquidazione) deve fronteggiare l’ennesima emergenza pagamenti.
Questa organizzazione sindacale ha formalizzato lo scorso 20 gennaio una richiesta di incontro alla direzione generale dell’Arsac tendente a monitorare lo stato della spesa, relativo all’esercizio di una particolare funzione di istituto dell’Arsac (i compiti connessi alla attività tecniche, amministrative e di controllo dell’organismo pagatore - ARCEA - art. 2 lett. m, L.R. 66/12).
Ovviamente veniva fornito anche alla controparte lo spunto, per sollecitare la Giunta sulla questione generale della spesa degli enti collegati: evidentemente la linea politica e gestionale di Arsac è quella di non disturbare il manovratore.
Non solo la richiesta è rimasta, infatti, senza alcun riscontro formale ma i dipendenti tutti devono registrare l’ennesimo ritardo nella corresponsione degli emolumenti maturati: i dipendenti dell’Arsac devono rivevere lo stipendio di gennaio, e il salario accessorio del 2014 (!) mentre quelli di “Arssa in liquidazione” devono addirittura ancora ricevere lo stipendio di dicembre 2014.
Cambia l’orchestra e la musica è sempre la stessa!!! Questa organizzazione sindacale si appella alle altre organizzazioni di categoria operanti negli enti collegati, per lanciare una piattaforma rivendicativa e un piano di iniziative di agitazione, volte alla risoluzione della vertenza.
A meno che qualcuno di lor signori non si degni di rassicurare i lavoratori su un imminente cambio di rotta, chi scrive non vede l’ora di essere smentito".