Graziano: “Renzi istituisca il Ministero del Mezzogiorno”
"Dal Governo centrale e dall’Unione Europea arriva un’altra mazzata sullo sviluppo del Meridione e, in particolare della Calabria. I fondi comunitari e i rispettivi cofinanziamenti statali destinati al Sud, infatti, saranno ridotti del 50percento. Un atto gravissimo al quale nessuno, purtroppo, finora ha opposto resistenza. Il processo di sviluppo economico e infrastrutturale, che dovrebbe permettere alla nostra regione di raggiungere l’obiettivo convergenza, rischia, di fatto, di subire un pauroso stop. Ecco perché, mentre con la sospensione del decreto Imu sui terreni agricoli portiamo a casa una battaglia che ho combattuto con coraggio e in prima persona, oggi chiedo al Presidente Oliverio di avviare un'azione comune, che vada al di là dei colori politici, per salvare la nostra terra dall’incertezza del futuro. Insieme, battiamoci perché il flusso dei canali di finanziamento non sia ridotto drasticamente e affinché, partendo proprio dall’obbligatorio raggiungimento di questo risultato, venga istituito il Ministero del Mezzogiorno".
È quanto dichiara il Consigliere regionale della Casa della Libertà, Giuseppe Graziano, lanciando l’allarme contro l’ennesimo provvedimento antimeridionalista varato dal Governo Renzi che ha abbattuto il cofinanziamento nazionale ai fondi strutturali europei destinati a Calabria, Campania e Sicilia, per la Programmazione 2014-2020, per un importo pari a 7,4 Miliardi di euro.
"È un atto di violenza bello e buono – dichiara il componente dell’Ufficio di Presidenza – che mira a sopprimere ogni possibilità di sviluppo della nostra Regione. Con questo taglio drastico dei fondi, la Calabria rischia di non mettersi al pari dell’Europa, con le scongiurabili conseguenze che una situazione del genere potrà comportare. Ovviamente, anche in questo caso, non siamo immuni da colpe per l’incapacità dimostrata, non più in là del recente passato, nel non aver saputo sfruttare a pieno la grande risorsa dei fondi 2007-2013, ritornati per quasi il 50 percento nelle casse dell’Europa. Ma il problema concreto attuale, al quale purtroppo ancora nessuno ha sollevato alcuna obiezione, è il meccanismo perverso, silente, attivato dal Governo Renzi (probabilmente il più antimeridionalista dell’Italia Repubblicana) per affossare definitivamente l’economia e la crescita del Sud. Al taglio dei cofinanziamenti europei, in realtà, si “aggiungono” anche quelli per l’Istruzione e l’Università. Per i prossimi anni, infatti, grazie agli effetti di quel federalismo fiscale rivisitato dalla Riforma Delrio, è prevista una riduzione di oltre 100 Milioni di euro per le università del Meridione, solo perché il loro fatturato è inferiore a quello degli atenei del centro-nord. Così, dopo la migrazione dei soldi per gli asili nido verso il settentrione, anche i fondi comunitari insieme a quelli per l’istruzione andranno a rimpinguare e foraggiare il già fornito Nord. Tutto questo, con la prospettiva – sottolinea ancora Graziano - che non solo non ci sarà data possibilità di costruire e completare la rete dei servizi, quanto non saremo nemmeno in grado di garantire una formazione scolastica e universitaria completa e di qualità ai nostri figli.
Nei giorni scorsi, con la sospensione del decreto Imu sui terreni agricoli, grazie anche all’intervento del Tar Lazio, è stato raggiunto un importante risultato che ha premiato la compattezza dimostrata dalla Classe politica di quattro Regioni (Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto). In Calabria questa battaglia, a sostegno dei cittadini e delle imprese agricole, l’ho combattuto in prima fila e in solitaria. Ma per il futuro abbiamo il dovere di essere più virtuosi e coesi perché non sempre avremo la possibilità di poter contare sul supporto di altre regioni. Da qui l’appello al Presidente Oliverio e all’intera maggioranza di Centro sinistra affinché, sulla questione del taglio dei finanziamenti al Sud e alla Calabria, si alzi una cortina difensiva e si imponga al Governo di rivedere i suoi piani scellerati che mettono a repentaglio lo sviluppo dei nostri territori. La Questione meridionale continua ad essere un problema reale che si riverbera anche in queste situazioni paradossali. Se essa non sarà risolta, sarà difficile venir fuori dall’ormai costante crisi economica. Ed è questo che dovrebbero capire le Istituzioni centrali, alle quali, pertanto, chiediamo che istituiscano l’apposito Ministero del Mezzogiorno che si occupi di individuare le criticità delle regioni del Sud, sostenendole con misure mirate. È necessario un fronte comune che travalichi i colori e le appartenenze politiche. Iniziamo a dare un segnale forte e positivo – conclude il Consigliere regionale della CdL – a tutti i calabresi, che ormai da troppo tempo attendono il cambiamento".