Il primo numero di “Aula G”: giornalisti e studenti ricordano la Shoah

Reggio Calabria Attualità

Cosa devo fare per diventare anche io giornalista?”. Una domanda che si è rincorsa più volte durante le prime lezioni del progetto “Aula G”, una domanda che ha colto di sorpresa, ma non spiazzato, i giornalisti che si sono alternati tra i banchi delle Scuole Medie “Maria Ausiliatrice” e “San Vincenzo dé Paoli”.

I componenti delle redazioni locali coinvolti in questo progetto hanno trasmesso la bellezza e la passione che abita nelle redazioni, contagiando gli alunni con il loro entusiasmo. La ricerca della verità, la passione per il bene comune sono state alcune delle coordinate utilizzate dagli operatori dell'informazione per spiegare cosa significa “fare” il giornalista.

Un grande grazie va a coloro che hanno aderito a questo progetto promosso dall'Ufficio Diocesano Comunicazioni Sociali di Reggio Calabria – Bova e hanno condiviso l'impegno della redazione de “L'Avvenire di Calabria”: Anna Foti di RTV, Consolato Minniti de “Il Garantista”, Michele Inserra e Adriana Sapone de “Il Quotidiano del Sud”, Stefano Perri di Strill.it.

Lo stesso grazie si estende al mondo della Scuola che ha accolto la proposta “Aula G”: i dirigenti scolastici dell'Istituto “Maria Ausiliatrice” e dell'Istituto “San Vincenzo Dé Paoli”, suor Marinella Gioia e la Prof.ssa Daniela Andreoni, le docenti di italiano che hanno seguito gli studenti nel lavoro di redazione degli articoli necessari e infine gli stessi ragazzi che, con pazienza e spirito di avventura, si sono lasciati guidare in questo mondo per loro sconosciuto e adesso affascinante.

Il modo migliore per diventare giornalisti è cominciare a leggere i giornali, fin dalle scuole medie, appassionarsi ai fatti del “mondo attorno”, senza dare nulla per scontato, ma cercando e inseguendo le cause di quanto accade.

“Abbiamo provato a farlo insieme a più di 100 ragazzi coinvolti in questo progetto, partendo dall'evento tragico della Shoah” racconta don Davide Imeneo, direttore dell'Ufficio Comunicazioni Sociali, “un evento difficile da essere scrutato, analizzato e commentato. Ma leggete i loro articoli: vi stupiranno”.

Il progetto non si esaurirà con questo primo numero, ma continuerà nel corso dell'anno: molte, infatti, sono le scuole e le redazioni che desiderano aderirvi.