Consiglio, Oliverio: “La mafia ostacola lo sviluppo della regione”

Reggio Calabria Politica

"La lotta alla criminalità è un caposaldo dell'iniziativa della nuova Giunta regionale. Non solo per una ragione di fondo che riguarda il grado di civiltà di un popolo e il livello di efficienza della democrazia; ma anche perchè è ormai dimostrato che la presenza della mafia è un ostacolo anche allo sviluppo economico". Lo ha detto il presidente della Regione, Mario Oliverio, illustrando in una relazione il programma di governo ai consiglieri regionali.

A questo proposito, il governatore si è soffermato sul problema degli appalti. "Gli appalti - ha detto - costituiscono un momento di scelta pubblica tra i più delicati ed esposti al rischio di fenomeni corruttivi e di infiltrazioni della criminalità organizzata. Con la legge regionale n. 26 del 2007, anche la Calabria ha istituito la Stazione Unica Appaltante (SUA), allo scopo di assicurare la correttezza, la trasparenza e l'efficienza della gestione dei contratti pubblici e con l'incarico di svolgere l'attività di preparazione, indizione e aggiudicazione delle gare concernenti lavori e opere pubbliche, acquisizioni di beni e forniture di servizi sia per la stessa Regione sia per altri enti.

Questo disegno - ha detto - , che costituiva un'importante novità nella nostra regione, è stato in parte disatteso e certamente indebolito. La Sua, infatti, sottodotata nel personale e negli strumenti tecnici ed organizzativi, ha dovuto limitare di molto il proprio raggio d'azione e le proprie attività, venendo meno, in molti casi, agli obiettivi di gestione e controllo degli appalti posti dalla legge. Noi crediamo, invece, - ha proseguito - che la Sua, adeguatamente rafforzata, può costituire uno strumento efficiente e trasparente per la gestione di una materia delicata e complessa come quella degli appalti. Ovviamente, anche alla luce dell'evoluzione legislativa nazionale e comunitaria più recente, anche la legge istitutiva della Sua va adeguata. Per questi motivi, - ha detto - la Sua dovrà essere dotata delle risorse necessarie per svolgere efficacemente i propri compiti e dovrà essere riorganizzata con l'obiettivo di aumentare l'efficienza, velocizzare le procedure, evitare ingorghi burocratici, fornire migliori servizi agli enti locali".

"La trasparenza e la legalità - ha detto ancora OLiverio - devono costituire la bussola che deve guidare ed informare l'azione amministrativa e l'agire pubblico. A questi temi non a caso è dedicata una intera sezione del nostro programma di governo. La promozione della cultura della legalità non può essere ridotta a mera enunciazione retorica, ma deve essere la risultante di comportamenti coerenti e di pratiche di governo rispettose delle norme e dei diritti dei cittadini. La Regione che vogliamo costruire si opporrà alle mafie, alla 'ndrangheta e alla cultura mafiosa in tutte le sue forme. La Regione che vogliamo costruire - ha garantito - opererà per la legalità, ad ogni livello e con ogni strumento".

Ha inoltre parlato delle attività da mettere in campo. “Il programma regionale, in questa concreta, grave situazione della Calabria, si articola in politiche pubbliche da mettere in atto come azioni strategiche e programmi e/o progetti settoriali, da collocare dentro una visione strategica per l’intero Mezzogiorno”.

Tra i progetti strategici quello per la difesa e di sistemazione idrogeologica per un territorio sicuro. “Sarebbe, senza ombra di dubbio, il più grande progetto pubblico della nostra storia recente, che ci consentirebbe di contemplare due obiettivi: una maggiore sicurezza del territorio e un grande rilancio dell’intervento pubblico nell’economia. Un progetto che richiede un investimento nazionale coordinato con la utilizzazione di una quota di risorse comunitarie destinate alla Calabria e con gli strumenti che già operano in questo campo e che devono essere ricondotti ad una impostazione finalizzata alla realizzazione di questo importante obiettivo”.

Poi le cinque azioni per lo sviluppo del Porto di Gioia Tauro: “1) la ZES con le relative politiche di sviluppo, 2) gate way all’interno delle reti nazionali ed europee; 3) hub transhipment con le problematiche sulle caratteristiche portuali e la gestione; 4) il sistema portuale calabrese con una valorizzazione anche dei porti di Villa San Giovanni, Crotone e Corigliano; 5) il ruolo della formazione e dell’informazione al fine di rendere la realtà di Gioia Tauro competitiva ed in continua evoluzione”.

Nel programma è previsto inoltre lavoro, istruzione e sviluppo. Ma anche l’innovazione con le start up calabresi.