Tropea (Pd) sull’area Metropolitana di Reggio
“Alla luce delle recenti vicende avvenute presso il Comune di Reggio Calabria in occasione della riunione organizzata dal sindaco Giuseppe Falcomatà con i colleghi degli altri comuni della futura Città Metropolitana di Reggio Calabria, la Federazione Provinciale del Partito democratico non può non rilevare l’inopportunità di alcune posizioni espresse dagli intervenuti e riportati sulla stampa”. E’ quanto scrive Antonio Tropea, responsabile federazione provinciale Partito Democratico “Processo di costituzione della Città metropolitana”.
“In primo luogo occorre chiarire – continua la nota - infatti, che il comma 22, art. 1 della “Legge Delrio”, pur prevedendo la possibilità di inserire negli statuti l’elezione diretta del sindaco e del consiglio metropolitano, demanda la definizione del sistema elettorale ad una futura legge statale ed inoltre recita che affinché si possa far luogo a elezione del sindaco e del consiglio metropolitano a suffragio universale, entro la data di indizione delle elezioni si sia proceduto ad articolare il territorio del Comune di Reggio Calabria in più comuni, previa deliberazione del consiglio comunale della proposta di articolazione territoriale, adottata con maggioranze qualificate, da sottoporre a referendum tra tutti i cittadini della città metropolitana, da effettuare sulla base delle rispettive leggi regionali e che deve essere approvata dalla maggioranza dei partecipanti al voto. Occorre altresì che la Regione abbia provveduto con propria legge all'istituzione dei nuovi comuni e alla loro denominazione ai sensi dell'articolo 133 della Costituzione.
Ciò premesso ed atteso che la Legge Delrio, allo stato attuale, non consente, di fatto, l’elezione diretta del sindaco metropolitano in mancanza della legge statale di definizione del sistema elettorale ed alla luce delle ulteriori e complesse condizioni affinché si possa far luogo all’elezione del sindaco e del consiglio metropolitano a suffragio universale, pare quantomeno prematuro incentrare il dibattito su tale questione nonché antistorico immaginare di voler dividere il comune di Reggio in più comuni, soprattutto nell’ottica del contenimento dei costi della politica e delle economie amministrative di scala, in nome di una ventilata migliore rappresentatività delle vocazioni del territorio comunque garantite dall’attuale sistema elettorale di secondo livello ed oggetto precipuo di Statuto e Piano strategico metropolitano.
Incentrare il dibattito su tale questione implica direttamente anteporre “il carro davanti ai buoi” e quindi alimentare il fumus che circonda la città metropolitana di Reggio Calabria e che rischia di inibirne lo sviluppo.
La vera questione da affrontare in via prioritaria, infatti, riguarda l’effettiva costituzione della Città Metropolitana di Reggio Calabria che decorre dalla data di decadenza degli organi provinciali; ad oggi infatti la provincia di Reggio Calabria, al contrario delle altre 9 città metropolitane italiane già costituite di cui almeno 8 già entrate in funzione, è solo ‘in potenza’ Città Metropolitana.
In secondo luogo, occorre chiarire una volta per tutte che il ruolo e la partecipazione dei Comuni di tutta la provincia viene rafforzata dal richiamato quadro normatico e con specifico riferimento al governo del nuovo Ente Metropolitano, in quanto essi sono rappresentati direttamente nel Consiglio Metropolitano, organo di indirizzo e controllo della Città Metropolitana.
Ciò premesso, dal punto di vista politico la posizione del Partito Democratico è quella che considera lo straordinario ruolo che la Città Metropolitana di Reggio Calabria può svolgere quale volano per lo sviluppo socio-economico della provincia di Reggio Calabria a motivo delle ampie e strategiche funzioni assegnate a questi nuovi enti dalla Legge Delrio e dalle relative norme di attuazione, nonché del ruolo fondamentale che le politiche di riforma e di sviluppo nazionali ed europee attribuiscono alle aree metropolitane.
Per tali ragioni occorre avviare la città metropolitana, anche per la provincia di Reggio Calabria, al più presto, soprattutto per non esacerbare i ritardi rispetto alle altre omologhe a livello nazionale e dare seguito efficace ed immediato alla riforma degli Enti Locali, peraltro già in corso con il riordino delle funzioni delle Province.
Su questo punto occorre rilevare la forte inerzia da parte dell’Amministrazione Provinciale che non solo non ha fatto il passo indietro necessario per l’effettiva costituzione della Città Metropolitana di Reggio Calabria, ma soprattutto non ha ancora avviato le attività di ricognizione delle funzioni e di pianificazione strategica e territoriale indispensabili per giungere adeguatamente preparati all’appuntamento con la nascita del nuovo ente metropolitano.
In tale prospettiva ed in un’ottica di sussidiarietà è da lodare l’iniziativa del sindaco Falcomatà di avviare i percorsi di partecipazione e costruzione sociale indispensabili per la nascita e l’avvio della città metropolitana di Reggio e non si può che biasimare l’intervento di coloro che vi abbiano visto una mera questione di protagonismo politico, anziché leggervi, come opportuno, le esigenze e le responsabilità discendenti dal nostro Ordinamento.
Il PD di Reggio Calabria ritiene, infatti, indispensabile sviluppare un percorso di costruzione partecipata, consapevole e trasparente del nuovo ente metropolitano, per il bene dei cittadini, delle imprese e delle comunità territoriali, sottoposti da troppo tempo ad una politica improduttiva e sloganistica che tende a riprodurre schemi di potere senza alcun rendiconto verso gli amministrati.
Appare in conclusione sterile dividersi su un tema come quello della Città Metropolitana di Reggio Calabria che è un ente che ancora non esiste, se non in pectore ed almeno finché rimarranno in carica gli organi della Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria.
A questi organi va addossata la stragrande responsabilità del mancato avvio della Città Metropolitana di Reggio Calabria e soprattutto quella di aver abdicato alla responsabilità di produrre gli atti ed i fatti necessari per consegnare ai futuri amministratori metropolitani una solida base conoscitiva e programmatica per far ripartire le dinamiche di sviluppo civile del territorio reggino”.