Coldiretti: Vibo, serve soluzione per i danni da fauna selvatica all’agricoltura
Continua ad essere di grande attualità il problema dei cinghiali che ormai da molto tempo stanno causando notevoli danni alle imprese agricole e zootecniche, oltre che allarme per l’incolumità pubblica. La Coldiretti Calabria che ha sempre seguito da vicino la vicenda, ha promosso un incontro nel comune di Sant’Onofrio (VV) che in ragione di assenza di soluzioni fondate ed efficaci per contenere i danni da fauna selvatica è risultato molto partecipato.
L’incontro al quale hanno preso parte Pietro Molinaro, Onofrio Casuscelli e Francesco Manzari rispettivamente presidenti regionale, provinciale e direttore della Coldiretti ha fatto il punto sulle criticità in cui il settore primario si trova per i cresciuti danni arrecati dalla fauna selvatica rappresenta ormai un fatto estremamente rilevante sia per l’ambiente che per le attività produttive. L’attuale sistema normativo non sembra più capace di mantenere e adeguare le popolazioni di tutte le specie selvatiche in modo da garantire un equilibrio tra la loro presenza e l’esercizio dell’attività agricola e le politiche ambientali con la tutela delle risorse naturali, nonché dei valori culturali e sociali. Coldiretti ha evidenziato un approccio propositivo e l’attenzione su un tema complesso ed ad oggi irrisolto ed ha proposto un Progetto di Legge Regionale (Norme in materia di danni provocati dalla fauna selvatica, di tutela dell'incolumità pubblica e dell'ordine economico) che declina quadro normativo di insieme, volto ad evidenziare taluni profili propositivi e l’approccio economico-estimativo e di risarcimenti.
Il Progetto di legge regionale – che è stato illustrato – già adottato da altre regioni e che sarà subito proposto ai Consiglieri regionali per la presentazione e l’approvazione attenuerà il rischio dai danni causati dalla fauna selvatica ed in particolare dai cinghiali e getta i presupposti per un sistema organico di interventi diretti alla tutela, alla gestione e al controllo delle specie di fauna selvatica presenti sul territorio; alla prevenzione e al risarcimento dei danni con una forte semplificazione in regime di sussidiarietà attraverso i Centri di Assistenza Agricola; alla pianificazione delle attività faunistico venatorie Di fatto si andrà, con norme regionali, a integrare e irrobustire le previsioni contenute nella legge 11 febbraio 1992, n.157 "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio", che avrebbero dovuto contenere il fenomeno, e non sono risultati efficaci nè sul piano della prevenzione, né sotto il profilo del controllo numerico degli animali e del risarcimento dei danni.