Alimentazione: in Italia 25% bambini in sovrappeso, 10% obesi

Calabria Salute

Dopo il successo delle tappe di Reggio Calabria e Catanzaro, a partire da lunedì 16 marzo, torna in terra calabra il progetto "Mangia bene, cresci bene", con l'obiettivo di sensibilizzare ragazzi e genitori sulle regole della sana alimentazione. L’iniziativa promossa dal Moige - movimento genitori è realizzata con il patrocinio scientifico di SIPPS - società italiana di pediatria preventiva e sociale e di Amiot - associazione medica italiana di omotossicologia e in collaborazione con Guna S.p.A.

Crotone: grande protagonista l'Istituto Comprensivo "Alcmeone" di Crotone, che propone ben 5 appuntamenti in altrettante giornate, curati da Giovanni Chiaravalloti: lunedì 16 marzo sarà la volta degli studenti di scuola elementare (dalle 10:00 alle 12:00) seguiti, martedì 17 e venerdì 20 marzo, dai colleghi di scuola media (ore 9:00-11:00); i genitori potranno partecipare agli incontri rispettivamente il 23 e 24 marzo.

Catanzaro: mercoledì 18 marzo, la campagna si sposterà in provincia di Catanzaro, con gli incontri presso le scuole di Miglierina (elementare, dalle 9:00 alle 10:30; media, il 26 marzo) e di Marcellinara (media, dalle 11:00 alle 12:30). Il 25 marzo è previsto un doppio appuntamento per gli studenti della scuola primaria (9:00-10:30) e secondaria (11:00-12:30) di Settingiano. Gli incontri nel catanzarese si chiuderanno con le date di aprile, che coinvolgeranno, dalle 9:30 alle 10:30, tre scuole elementari nel capoluogo di provincia calabrese: la “Centro Storico Maddalena” (1 aprile), la “Fiume Neto” (8 aprile) e la “Siano sud” (15 aprile). Gli incontri saranno tenuti dal dott. Rosario Amelio.

Cosenza: “Mangia bene, cresci bene” arriverà il 28 marzo in provincia di Cosenza all’I. C. “Isidoro Gentili” di Paola, che ospiterà due sessioni dedicate rispettivamente agli studenti di scuola elementare (dalle 8:30 alle 10:00) e media (dalle 10:30 alle 12:00). Sabato 11 aprile toccherà invece agli alunni della scuola primaria di Amantea (dalle 8:30 alle 11:00) e ai genitori (dalle 11:00 alle 12:30) presso la sede di Lago, coordinati dalla dott.ssa Teresa Tirocinio.

I dati: dall’indagine “L’obesità infantile: un problema rilevante e di sanità pubblica” (2015), a cura dell’Osservatorio per la Salute del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’università “Milano Bicocca”, diretto da Mara Tognetti, che raccoglie le principali ricerche nazionali ed internazionali in materia di alimentazione, emerge che l’Italia è uno dei Paesi europei più colpiti dal fenomeno dell’obesità infantile: nel nostro paese la prevalenza di sovrappeso in età pediatrica supera di circa 3 punti percentuali la media Europea, con un tasso di crescita/annua dello 0,5-1%, pari a quello degli Stati Uniti.

Le indicazioni emerse dalla prima rilevazione del WHO COSI Program evidenziano che i bambini italiani più soggetti a disturbi alimentari hanno tra gli 8 e 9 anni: a quest’età, 1 bambino su 4 è obeso e 1 su 2 sovrappeso; tra le bambine le percentuali scendono rispettivamente al 16% e al 41%.

Diverse ricerche, riferite al contesto italiano, mostrano che, estendendo il campione tra i 6 e gli 11 anni, è sovrappeso 1 bambino su 4 (23,1%) mentre 1 su 10 (9,8%) è addirittura obeso. In ambito continentale obesità e sovrappeso prevalgono tra i minori dei paesi mediterranei (con percentuali che oscillano tra il 20 e il 36%), piuttosto che in quelli del nord Europa (tra il 10 e il 20%). Anche in Italia il fenomeno ricalca le stesse differenze geografiche, con percentuali che vanno dall’8,2% al Nord, al 9,3% del Centro fino al 15,2% del Sud. La regione più colpita dal fenomeno è la Campania, dove 1 bambino di terza elementare su 2 è obeso o in sovrappeso; seguono Puglia, Molise Abruzzo e Basilicata, che evidenziano percentuali superiori al 40%. Gli adolescenti italiani in sovrappeso tendono a diminuire con l’aumentare dell’età, confermando la maggiore esposizione delle generazioni più giovani: a 11 anni ne soffre 1 ragazzo su 3 e 1 ragazza su 4; un dato che, raffrontato alle rilevazioni sui quindicenni, decresce, per ambo i sessi, di circa 10 punti percentuali.

I fattori che determinano l’obesità, oltre a quelli di natura genetica, sono principalmente legati al contesto socio-economico, familiare e agli stili di vita. Diverse indagini concordano nell’attribuire maggiore predisposizione a diventare obesi a soggetti che vivono in condizioni “disagiate”. Il dato più preoccupante riguarda però l’impatto dei genitori sull’alimentazione dei minori. Solo il 44,7% di loro conosce le regole della sana alimentazione (Censi).

I dati dell’indagine “OKkio alla Salute” confermano una disinformazione diffusa da parte degli adulti in materia di dieta alimentare. Il 37% delle madri di figli in sovrappeso non ritiene “eccessiva” la quantità di cibo che i mangiano i bambini, mentre solo il 29% di esse afferma il contrario. Inoltre solo 4 mamme su 10 reputano insufficiente l’attività motoria svolta dal figlio. Sul versante delle abitudini alimentari è altrettanto importante la percentuale di coloro che adottano comportamenti scorretti: 1 bambino su 10 salta la prima colazione, mentre 3 su 10 la fanno in maniera sbilanciata (troppi carboidrati o proteine); 2 bambini su 3 fanno una merenda abbondante a metà mattina.

I genitori dichiarano che 4 bambini su 10 consumano quotidianamente bevande zuccherate e/o gassate e il 22% non mangia tutti i giorni frutta e verdura. Dall’indagine Zoom8 emerge inoltre che 1 intervistato su 2 non mangia “mai o quasi mai” legumi e solo 1 su 5 lo fa 2-3 volte a settimana, come raccomandato. 1 su 7 si alimenta con insaccati una o più volte al giorno. Il consumo giornaliero di cibi ipercalorici è un fenomeno largamente diffuso: 1 bambino su 3 mangia quotidianamente snack e 1 su 4 consuma bibite zuccherate. In alcune circostanze anche più volte al giorno (nel 3,5% dei casi per i primi, 17% per le seconde).

Anche uno stile di vita sedentario concorre all’obesità in età pediatrica, poiché strettamente correlato al consumo di questi cibi. 1 bambino su 6 dichiara di non aver fatto attività fisica nel giorno precedente all’indagine, o di fare sport un’ora alla settimana; 4 su 10 confessano di avere la tv in camera; 1 su 3 di restare incollato al televisore o ai videogames per più di 2 ore al giorno, mentre solo 1 su 4 dichiara di andare a scuola a piedi o in bicicletta.

La campagna: tra febbraio e maggio, “Mangia bene, cresci bene” attraverserà tutta Italia. Prenderanno parte al progetto 379 scuole, suddivise tra medie ed elementari, per un totale di circa 40.000 studenti e 75.000 genitori coinvolti. In ciascun istituto, i docenti e i medici di AMIOT terranno degli incontri formativi sulla sana alimentazione e distribuiranno un kit didattico a ragazzi e genitori. Agli studenti è inoltre riservato un concorso a premi: le illustrazioni più significative saranno affisse nelle farmacie e gli studi medici aderenti e daranno vita ad un calendario info-educativo dell’iniziativa distribuito nelle scuole che hanno partecipato all’iniziativa.