Rosarno. Magna Graecia Teatro Festival, Goran Bregovic incontra la comunità zingara
Il Festival nel Festival di Rosarno che avrà inizio mercoledì 8 settembre e che è inserito nella rassegna itinerante Magna Graecia Teatro, registrerà tra i tanti ospiti illustri anche Goran Bregovic.
Il prossimo 14 settembre, l'artista internazionale chiuderà l'intero Festival Magna Graecia Teatro la Calabria tra incontro e confronto con la direzione artistica di Angela Spocci. La manifestazione, promossa dalla Presidenza della giunta calabrese e dall'Assessorato regionale alla Cultura, dal 7 agosto scorso ha interessato ben tredici siti archeologici da un capo all'altro della Regione, impegnando centinaia di attori e maestranze.
Il concerto di Goran Bregovic con la Wedding and Funeral Band sarà l'occasione per chiamare a raccolta la numerosa comunità zingara del territorio che vanta una storia e tradizioni molto antiche. Lo spettacolo di chiusura del cartellone rosarnese e di tutto il Festival costituirà, dunque, un'occasione reale di incontro e mescolanza tra culture diverse, in un territorio dove temi come l'accoglienza e l'integrazione sono divenuti la conditio sine qua non per garantire la pacifica convivenza tra le tante etnie presenti.
La musica di Goran Bregovic sarà la voce di tutta una comunità: un'occasione di festa e di condivisione, senza steccati, senza barriere linguistiche, di razza o di religione.
Rosarno al centro della Calabria per ribadire che in questa terra ormai multietnica si può e si deve ripartire dalla multiculturalità, perché la differenza è ricchezza e non ostacolo alla crescita e al benessere della collettività.
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LA SCHEDA
Martedì 14 settembre | Area Archeologica dell'Antica Medma
GORAN BREGOVIC
in concerto con la
WEDDING & FUNERAL BAND
ALEN ADEMOVIC, goc (grancassa tradizionale), voce
BOKAN STANKOVIC, prima tromba
DALIBOR LUKIC, seconda tromba
STOJAN DIMOV, sassofono, clarinetto
ALEKSANDAR RAJKOVIC, primo trombone, glockenspiel
MILOS MIHAJLOVIC, secondo trombone
Voci Bulgare
LUDMILA RADKOVA TRAJKOVA, voce
DANIELA RADKOVA ALEKSANDROVA, voce
La genialità dell'autodidatta Goran Bregovic (nato a Sarajevo nel 1950) va al di là di questa miscela che coniuga il pop-rock con la musica classica, le litanie bizantine con il folk dei Balcani, le leggende zingare con i campionamenti, la ruvidità dei fiati e degli ottoni delle fanfare di paese con l'estetica patinata dell'Occidente. Il filo rosso che unisce tutte queste "schegge" è la passione che Goran ha per il Suono nel suo significato universale, la sua straordinaria capacità di sublimare i materiali della tradizione e di proiettarli, grazie al costante incontro con i linguaggi contemporanei o del pop-rock, in una dimensione surreale, ironica e lirica, facilmente comprensibile sotto tutte le latitudini. In una parola, Goran Bregovic reinventa tutto lo scibile musicale e se l'esuberanza e la struggente malinconia dei Balcani, il gusto un po' barocco per i crescendo orchestrali, il non mai dimenticato amore per il pop-rock o l'elettronica sono chiaramente identificabili nella produzione del compositore di Sarajevo, altrettanto chiaramente si scopre che quelle musiche scolpite brutalmente o dipinte con tenerezza sono al di fuori di meri confini geografici e sono simboli forti di una rappresentazione della vita, tragica e visionaria, che riesce ad arrivare al cuore di tutti.