Pmi: nuove occasioni di credito per le imprese
Un’interessante opportunità, promossa da Confesercenti ed altre associazioni di imprese assieme all’Abi (Associazione Bancaria Italiana), per agganciare la ripresa per mezzo del migliore utilizzo della leva creditizia, indispensabile per lo sviluppo. Si tratta dell’Accordo sul Credito, sottoscritto dalle parti sopracitate il primo aprile scorso, formato da una serie di impegni programmatici, ed in particolare da tre protocolli che resteranno in vigore fino al 31 dicembre del 2017, che prevedono tre iniziative: “Imprese in Ripresa”, in tema di sospensione e allungamento dei finanziamenti; “Imprese in Sviluppo”, per il finanziamento dei progetti imprenditoriali di investimento e il rafforzamento della struttura patrimoniale delle imprese; “Imprese e PA” per lo smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione.
L’intesa, diretta a sostenere le piccole e medie imprese (Pmi), si inserisce sulla traccia dei precedenti accordi ma con alcune sostanziali novità. Per l’iniziativa “Imprese in ripresa” si conferma la sospensione per 12 mesi del pagamento della quota capitale delle rate dei finanziamenti anche in leasing. A tal proposito Confesercenti sottolinea che l’accordo permette di sospendere anche i finanziamenti che hanno beneficiato di tale strumento negli anni passati, con la sola esclusione di quelli per i quali la sospensione è stata richiesta nei 24 mesi precedenti; è prevista di allungare la durata dei mutui fino al 100 per cento della durata residua del piano di ammortamento, con tetto di 3 anni per i finanziamenti chirografari e di 4 anni per gli ipotecari.
Per quanto riguarda l’iniziativa “Imprese in sviluppo” è stato istituito un plafond specifico con una dotazione di 10 miliardi di euro che servirà a favorire finanziamenti per investimenti in beni strumentali (materiali ed immateriali) anche attraverso la “Nuova Sabatini”, lo strumento agevolativo istituito dal decreto-legge del Fare, art. 2 decreto-legge n. 69/2013. La misura si estende all’incremento del capitale circolante necessario a rendere operativi investimenti realizzati o in corso.
Infine, per l’iniziativa “Imprese e Pubblica Amministrazione” viene costituito per lo smobilizzo dei crediti verso la PA un plafond di 10 miliardi di euro per lo sconto pro soluto anche con la garanzia dello Stato, per l’anticipazione con cessione e per quella senza cessione. I crediti dovranno essere certificati e l’anticipazione non potrà essere inferiore al 70 per cento dell’ammontare.
Si tratta solo di una sintesi di un accordo i cui punti più interessanti, come sottolinea lo stesso presidente di Confesercenti, Antonino Marcianò, si possono identificare nella promozione di iniziative sia verso il Fondo di Garanzia per individuare soluzioni operative adeguate, sia verso i Ministeri competenti per eventuali misure migliorative dell’Accordo in questione. Ma anche l’attivazione, entro giugno 2015, di un Forum di dialogo con l’ABI e le associazioni che hanno sottoscritto l’Accordo per il credito 2015 per la migliore utilizzazione da parte delle banche delle informazioni qualitative, vero asset delle Associazioni e dei Confidi. Infine, l’avvio di un tavolo di confronto sul rapporto Banche-Confidi con l’obiettivo di valorizzare l’apporto dei Confidi, in ottica di sviluppo. Ulteriori informazioni possono essere richiesti agli uffici Confesercenti.