Wanda Ferro: grido d’allarme in difesa del Corpo forestale dello Stato
“Dalla Calabria deve partire un grido d’allarme in difesa del Corpo forestale dello Stato”. E’ quanto afferma la vice coordinatrice regionale di Forza Italia, Wanda Ferro, che prosegue: “Prendendo a prestito il pensiero di una mente illuminata del secolo scorso, penso che in Italia sia giunto il momento di pensare ad una nuova cultura del ‘progresso’ piuttosto che a quella dello ‘sviluppo’, riproponendo l’idea di Pier Paolo Pasolini, profonda e dibattuta per decenni, che vedeva nel progresso la creazione delle cose necessarie e nello sviluppo la ricerca del superfluo. Questo concetto dovrebbe essere stampato nella mente di Matteo Renzi e del suo maldestro governo, adeguato poi alle emergenze che distinguono gli anni settanta dalla drammatica attualità che stiamo, quindi estendendo i confini del progresso alla difesa di tutto quanto ‘necessario’ per assicurare e garantire normalità al Paese.
Allora se progresso è la costruzione di una scuola, la messa in sicurezza di un tracciato stradale, l’efficienza di un depuratore, l’apertura di un’attività con nuova forza lavoro, la difesa del patrimonio culturale e dell’ambiente, progresso è anche la difesa del Corpo forestale dello Stato che non può essere sacrificato in un progetto confuso e propagandistico di razionalizzazione della Pubblica Amministrazione. L’idea di un ‘…riordino delle funzioni di polizia di tutela dell’ambiente e del territorio… con riorganizzazione di quelle del Corpo forestale dello Stato ed eventuale assorbimento delle medesime in quelle delle altre forze di polizia…’ rappresenta un autentico delirio del governo Renzi e crea ombre inquietanti sul futuro del Paese che nelle risorse paesaggistiche ed ambientali mantiene le sue più importanti risorse anche per ogni ipotesi di sviluppo futuro.
Sviluppo al quale si potrà puntare esaurita la necessaria e nuova fase di progresso che passa per il mantenimento e la difesa di tutto quanto di buono l’Italia possiede nella sua identità istituzionale, così come geografica, storica e tradizionale. Un discorso che vale ancora di più per la Calabria, che deve proprio al Corpo forestale dello Stato la difesa del suo territorio e non può pensare ad un futuro in cui funzioni così importanti siano assorbite da altri corpi di polizia, considerata una escalation criminale senza precedenti che dovrebbe indurre a potenziare tutte queste funzioni, piuttosto che a smembrarle con l’ennesimo ‘camouflage’. Il progresso al quale dobbiamo aspirare passa anche dal mantenimento dei servizi essenziali, quelli che la riforma delle province ha già messo in ginocchio, quelli che un ridimensionamento delle funzioni per la sicurezza dei cittadini e dell’ambiente rischia di compromettere in via definitiva.
Sono tante le amministrazioni locali - conclude Wanda Ferro - che alzano il coro di protesta e di vicinanza al Corpo forestale, ed a questo punto occorre che il governatore Oliverio, per la specificità della nostra terra che al Corpo forestale deve la sua stessa esistenza, alzi pubblicamente la voce contro questo insano progetto, a meno che non pensi che tutto quanto si sta per cancellare appartenga al ‘superfluo’”.