La mostra “Generare bellezza” dell’Avsi all’Umberto I
Dopo Lamezia, la mostra “Generare Bellezza. Nuovi inizi alle periferie del mondo” dell’AVSI, presentata al Meeting di Rimini della scorsa edizione, ha fatto tappa a Catanzaro. Fino a mercoledì 29 aprile, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19, potrà infatti essere visitata presso l’Umberto I di via Acri.
Promossa dal Centro Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro, in collaborazione con l’AVSI, la mostra, che è gratuita ed a disposizione delle scuole superiori del comprensorio e di tutta la cittadinanza, si estrinseca in un percorso che immette il visitatore a contatto con le periferie del mondo, spesso coincidenti con i luoghi più poveri del pianeta, dove miseria, guerra e fame rischiano di soffocare la dignità della persona.
Sono tante le domande che la visione dei pannelli esposti, intervallata dalla proiezione di filmati, suscita: la fede incide sulla realtà fino a offrire risposte a queste grandi sfide? Quali sono i fattori che generano sviluppo? L’opera di realtà del terzo settore come AVSI è efficace o è solo assistenziale “distribuzione di briciole”?
Il percorso della mostra, una vera e propria immedesimazione, attraversa tre realtà molto differenti: un gruppo di scuole in Kenya, nate per offrire educazione di qualità anche ai ragazzi più poveri; un centro di recupero ed educazione nutrizionale a San Paolo, basato sulla responsabilità dei genitori e il legame famigliare e comunitario; un intervento di educazione infantile e non formale nelle periferie di Quito, mirato alla valorizzazione della persona e delle sue risorse, magari sepolte dalla povertà.
Attraverso la bellezza, queste realtà diventano il luogo di un nuovo inizio per la vita di ragazzi, mamme, padri, famiglie e quindi comunità intere.
Il coraggio di una “Chiesa in uscita”, di quell’ultimo miglio che ci separa dal “diverso”, offre la sorpresa dell’umanità che fiorisce. Un incontro con qualcuno che dice “tu vali” porta un cambiamento nella vita. Cyprian, Joakim, Anthony, Gisela, Leo, Stefania, Amparito e tanti altri sono usciti, hanno rischiato e “generato bellezza” per intere comunità.
Ignatius, Theresia, Ruth, Alex, Araceli, Amanda, Bruno, Luciano, Samuel sono rinati. Umanità e talenti altrimenti sepolti dalla miseria si affacciano così sulla scena della storia, e sono per noi oggi un segno di speranza e l’unica vera possibilità di uno sviluppo sostenibile.