La Lega Navale di Vibo partecipa al confronto elettorale
La Lega Navale Italiana-Vibo ha deciso di partecipare al confronto elettorale programmatico con le sue "Idee e Propopste".
Ripetendo quanto avvenuto in passate competizioni amministrative la L.N.I. alimenterà il confronto elettorale con incontri-dibattiti tra i candidati.
In questa tornata elettorale le " idee e proposte" saranno sostenute da soci della L.N.I. che saranno presenti nelle liste elettorali.
Il presidente della sezione Paolo Sorrenti e il consigliere Alessandro Aversano per poter partecipare liberamente alla competizione elettorale, quali candidati al Consiglio Comunale, hanno richiesto di essere sospesi dall'incarico ricoperto, a partire dal due maggio e fino a conclusione del periodo elettorale.
Il direttivo della sezione ha preso atto delle volontà espresse, ha approvato il documento "Idee e Proposte..." ed ha affidato la gestione al vicepresidente.
Sorrenti sarà candidato nella lista civica "CambiAmo Vibo" e Aversano sarà presente in una delle liste a sostegno di Lo Schiavo.
Questo il documehto approvato dalla Lega navale di Vibo.
"Sul porto di Vibo Marina per uno sviluppo sostenibile della città portuale Lo stato dell’infrastruttura: L’infrastruttura portuale è bisognosa da anni di interventi straordinari di risistemazione delle banchine e di messa in sicurezza dell’intero bacino; questi interventi sono urgenti e sono realizzabili sulla scorta del Piano Regolatore del porto vigente, modificabile solo previe attività di studio e di procedure di approvazione lunghe e costose. I tentativi di attuare fantasiose proposte avanzate dalla Camera di Commercio sulle banchine Malta e Cortese non sono realizzabili sic e simpliciter con l’attuale contesto normativo di legge, abbisognano di lunghissime fasi di autorizzazioni e quasi certamente di un nuovo Piano Regolatore Portuale ; altrettanto vale per altre richieste di occupazione pluridecennale dello specchio acqueo portuale, avanzate da privati, che vanno sottoposte a preventive idonee verifiche di compatibilità per essere inserite in un programma di armonizzazione delle funzioni portuali con le attività socioeconomiche della città, del territorio provinciale e regionale. La governance: La gestione del Porto di Vibo Marina è oggi affidata dalla legge 84/94 e successive norme attuative alla Capitaneria di Porto che, per la sua natura, è inadatta a seguire lo scalo con profili manageriali; le ultime due Amministrazioni Comunali di Vibo avrebbero avuto la possibilità di modificare queste condizioni , ma, pur richieste, non hanno inteso farlo. Affrontare la questione della governance del porto in modo da rendere l’infrastruttura portuale funzionale ad un programma di sviluppo integrato di tutto il territorio comunale e provinciale è questione strategica per una Amministrazione comunale che voglia cambiare le precarietà attuali. L’attuale Amministrazione Comunale non ha voluto attuare gli indirizzi politico-amministrativi contemplati dal piano strategico Comunale “ Vibofutura 2015” e dalla conseguente delibera del Consiglio Comunale del 16/2/2010, approvata all’unanimità, che definiva “ linee di indirizzo per uno sviluppo integrato del porto” e persino le opere prioritarie da proporre e far finanziare dallo Stato Italiano e dalla Regione Calabria. Le conseguenze di una governance debole: La cittadinanza non può accettare che tutta la politica Vibonese in ogni colore, con i suoi rappresentanti nelle Istituzioni Regionali e Nazionali , si sia posta in modo subalterno alla Politica Regionale e Nazionale e non abbia svolto attività seria per l’utilizzo delle somme a suo tempo stanziate per la messa in sicurezza dell’infrastruttura, giungendo persino a consentire che fossero dirottate su altri territori. Partendo dalla situazione attuale che vede territorio di Vibo Marina e lo scalo portuale destinati dallo Stato e dalla Regione Calabria alla funzione principale dell’approvvigionamento carburanti non può essere sottaciuta la realtà conseguente che i depositi costieri da una parte continuano a pregiudicare le possibilità di sviluppo turistico del territorio e dall’altra continuano a sottoporre quotidianamente i Cittadini e il territorio a rischi ambientali e tecnologici gravi ed ingenti. Non si può accettare che dai depositi costieri derivi un beneficio allo Stato centrale e di seguito alla Regione Calabria in termini di accise pagate da Aziende che gestiscono traendo utili commerciali importanti e che il tutto si verifichi senza che i cittadini vibonesi possano avere un ruolo sulle scelte per il loro futuro e senza benefici per l’Amministrazione Comunale di Vibo, alla quale non risultano neanche assegnate compensazioni significative per i danni e i rischi sopportati dal territorio.
Le proposte della L.N.I.
L’Amministrazione Comunale , partendo dai contenuti della delibera di C.C del 16/2/2010 dovrebbe coinvolgere tutte le rappresentanze politiche, Sindacali e Associative del territorio per aprire un tavolo di trattativa con il Governo Nazionale e Regionale finalizzato ad acquisire fondi statali e regionali finalizzati ai seguenti obiettivi: - Il Comune di Vibo dovrebbe adoperarsi per favorire la delocalizzazione dei depositi costieri nella zonaindustriale di Porto Salvo facendoli rifornire tramite apposito campo boe a mare e liberando il bacino portuale dalle frequenti presenze di petroliere per: a) accrescere l’utilizzo del bacino portuale per le funzioni commerciali, del diporto, pescherecce e crocieristiche, b) ridurre i rischi ambientali e tecnologici, c)facilitare la riqualificazione possibile , bonifica e messa in sicurezza del quartiere pennello, realizzando un accogliente Waterfront della città;
- assicurare la costruzione prioritaria delle opere di riqualificazione e messa in sicurezza della infrastruttura portuale recuperando idonei fondi statali previsti dalla legge 84/94;
- predisporre la banchina di riva, prevista dal Piano Regolatore Portuale vigente ( dalla banchina antistante la Capitaneria fino alla ex pinetina), da affidare alla gestione comunale perché possa essere consentita una vera relazione tra le attività sociali e commerciali cittadine e il porto; il tutto da finanziare con le somme disponibili presso la Società ViboSviluppo Spa.
La L.N.I. di Vibo ritiene che per assicurare l’ammodernamento ed un efficace utilizzo dell’infrastruttura portuale, la gestione del porto, previa intesa sul programma da realizzare contenuto nei provvedimenti programmatori già a disposizione, debba essere affidata all’Autorità portuale di Gioia Tauro, organo dello Stato che, gestito secondo le norme di legge, prevede la presenza negli organismi decisionali di adeguate rappresentanze del territorio vibonese e che dispone delle potenzialità, tecniche, relazionali e finanziarie necessarie per realizzare gli obiettivi proposti, ripetendo in meglio quanto già avviene per i porti calabresi di Corigliano, Crotone,Villa S. Giovanni e Palmi".