Intimidazione alla Cooperativa Valle del Marro, reazioni

Reggio Calabria Cronaca

"L’intimidazione subita la scorsa notte dalla cooperativa Valle del Marro - Libera Terra a Oppido Mamertina, la terza in quattro anni, è l’ennesimo sfregio ai cittadini di una Calabria che, nel tentativo di rinascere, si vuol schiacciare ancora una volta in un limbo che non le appartiene". E' quanto scrive Sebi Romeo, capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale.

"I tenaci ragazzi della cooperativa - continua la nota - da più di dieci anni gestiscono i terreni agricoli confiscati agli uomini della ‘ndrangheta nella Piana di Gioia Tauro, operando così contro la mentalità mafiosa di coloro che, a quanto pare, continuano a non accettare lo sdegno di tutti quei calabresi, la maggioranza, che ripudiano ogni forma di criminalità e malaffare.

Questo ennesimo atto di codardia, portato a termine da soggetti impossibili da qualificare anche solo come esseri umani bensì come bestie selvagge e primitive, non è altro che un forte schiaffo che ognuno di noi deve sentire sulla propria pelle. Proprio per questo ritengo che si debba agire con fermezza dando un segno tangibile della differenza tra noi e loro, tra cittadini civili e solidali e soggetti inumani che continuano a martoriare la nostra terra con la loro ignoranza delinquenziale. Propongo una giornata di riflessione da svolgersi non al chiuso di una stanza, ma direttamente sui terreni colpiti da questo ennesimo ed assurdo atto criminale, lavorando insieme ai ragazzi al ripristino della piantagione di ulivi distrutti. Lo propongo ai miei colleghi consiglieri regionali, a tutto il Partito Democratico reggino, al mondo dell’associazionismo ed a chiunque senta il fastidio di quello schiaffo sul proprio viso".

"Il recente atto intimidatorio ai danni della Cooperativa Sociale 'Valle del Marro-Libera Terra' che opera, grazie all'associazione Libera, sui terreni confiscati alle organizzazioni criminali vicino Polistena, è un gesto vergognoso, che deve fare alzare ancora di più l'asticella di guardia delle istituzioni verso la 'ndrangheta in Calabria". È il commento del deputato M5S Paolo Parentela a seguito dell'atto intimidatorio subito dalla cooperativa sociale, che ha subito il tagli alla radice di quasi 100 piante di ulivo. "In una terra disgraziata come la Calabria – prosegue il parlamentare – lavorare onestamente i campi confiscati alla 'ndrangheta è un gesto coraggioso e indispensabile. Non abbandonare le associazioni che si impegnano per la lotta alla criminalità organizzata è un impegno che la politica non deve tralasciare. C'è un forte bisogno di sentire la presenza delle istituzioni in Calabria".

Parentela conclude: "Don Pino Demasi ed il coordinamento di 'Libera' della Piana di Gioia Tauro hanno tutta la mia solidarietà. Il loro impegno contro la 'ndrangheta e le organizzazioni criminali deve essere un esempio da seguire ed imitare. Mi impegno a far loro visita nelle prossime settimane".

Ho provato sentimenti di sconcerto e dolore nel vedere la immagini dei 96 alberi di ulivo tagliati da ignoti, con chiaro intendo intimidatorio, nei terreni confiscati alla criminalità e gestiti da Libera a Oppido Mamertina. Esprimo alla cooperativa “Libera Terra” la solidarietà dei democratici calabresi per questo gesto grave e vergognoso”, lo dichiara il segretario regionale del Pd, Ernesto Magorno che prosegue: “Sono immagini che feriscono e non possono lasciare indifferenti, perché l'ulivo è il simbolo stesso della nostra terra, è simbolo di vita e, in questo, caso immagine della volontà di legalità e di riscatto che Libera porta avanti attraverso progetti concreti che riutilizzando a fini sociali dei beni sottratti ai mafiosi. Chi non è per la legalità non è per la vita e quanto accaduto lo dimostra ancora una volta. Auspico – conclude Magorno – che la Magistratura e le Forze dell'Ordine scoprano al più presto gli autori dell'intimidazione e assicuro il sostegno dei democratici calabresi alle attività e alle iniziative che la Cooperativa “Libera Terra “ intraprenderà per mantenere viva l'attenzione sull'impegno speso ad Oppido Mamertina. L'azione coraggiosa ed incisiva di Libera è quanto mai necessaria per quella primavera che vogliamo avviare in Calabria in nome dell'affermazione della libertà, della democrazia e della stessa legalità”.

Un ennesimo vile atto intimidatorio nei confronti della Cooperativa della Valle del Marro che condanniamo con fermezza”. Con queste parole, il Segretario Generale Spi Cgil Calabria Vladimiro Sacco e il Responsabile del Dipartimento Legalità dello Spi Cgil Calabria Salvatore Lacopo commentano quanto accaduto sul terreno gestito dalla Cooperativa della Valle del Marro “Libera Terra”, dove sono stati tagliati alcuni filari di ulivi: una cooperativa della Piana di Gioia Tauro il cui referente, per Libera, è Don Pino De Masi.

“Si tratta – spiegano – di una realtà importante in Calabria, un simbolo di legalità e di buona economia. Un luogo dove la lotta alla ‘ndrangheta è vissuta quotidianamente, attraverso ogni singolo gesto di lavoro onesto e pulito. Un luogo che, durante i campi della legalità che organizziamo ogni estate insieme con Flai Cgil e Libera, i giovani provenienti dal nord Italia visitano, restando incantati per la bellezza dei terreni, per la concretezza di un lavoro vissuto con coraggio e determinazione”.

“Come SPI CGIL, da sempre, in contrasto contro ogni forma di illegalità, contro tutte le Mafie, contro la criminalità organizzata, seguendo valori quali democrazia, libertà e uguaglianza, siamo vicini e solidali agli operatori della Cooperativa e a Libera”.

“In attesa che le forze dell’ordine consegnino alla Giustizia i responsabili di tale grave evento, lo Spi CGIL Calabria e il Dipartimento Legalità Spi CGIL Calabria continueranno la lotta al fianco di chi, giornalmente, contrasta la violenza e l’illegalità, affinché realtà come quelle dei terreni confiscati siano davvero dei Beni della società per la società, tutelati e di cui essere orgogliosi”.

"Il vile gesto perpetrato ancora una volta a danno della cooperativa Valle del Marro, con il taglio di 96 alberi di ulivo, non può trovare che ferma condanna da parte di tutti i cooperatori calabresi di Legacoop Calabria". E' quanto si legge in una nota dell'associazione di rappresentanza delle cooperative.

"Rabbia, sconcerto ed amarezza, - scrive la Legacoop Calabria - sono i sentimenti che si provano nel vedere che, l'impegno concreto di un gruppo di giovani che hanno scelto di scommettere nella loro terra e nella legalità, sia costantemente minacciato da gesti vigliacchi che offendono la dignità di tutti i calabresi onesti. Giovani che credono e vedono nel modello cooperativo e nell'utilizzo di beni confiscati la possibilità di sviluppo economico sano del territorio e di riscatto sociale, non possono essere lasciati soli. Manifestiamo tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno affinchè - si legge - la cooperativa continui con impegno nella sua attività senza perdere l'entusiasmo e lo stimolo di iniziativa, elementi questi che hanno contraddistinto i soci della Valle del Marro e che rendono tutti noi cooperatori fieri di appartenere a questa categoria".