Finanziamenti per dipendenti svantaggiati: truffa alla Regione da 700 mila euro
Avevano ottenuto dei finanziamenti pubblici dichiarando di assumere (per un determinato periodo obbligatorio) dei lavoratori svantaggiati e diversamente abili ed effettuare i relativi corsi di formazione. In realtà, però, nessuno di questi impegni sarebbe stato mantenuto. È così che quattro amministratori di tre aziende sono stati deferiti per i reati di truffa e frode a danno della Regione oltre che per reati fiscali realizzati in concorso. I contributi ritenuti indebitamente percepiti ammontano da oltre 700 mila euro.
Le fiamme gialle di Corigliano Calabro sono arrivate a queste conclusioni al termine di una complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura della repubblica di Castrovillari. Il modus operandi sarebbe quello classico che prevede l’utilizzo di fatture ed altri documenti falsi, attraverso i quali viene travisata la vera gestione imprenditoriale, raffigurando così una realtà ben diversa da quella effettiva, ed ottenendo risorse da un Ente pubblico.
Nel caso specifico, il finanziamento è stato concesso a due società coriglianesi allo scopo di favorire l’incremento occupazionale di lavoratori svantaggiati e diversamente abili, che le società avevano l’obbligo di assumere a tempo indeterminato e, comunque, per un periodo non inferiore a 36 mesi, oltre a provvedere alla loro formazione.
Tuttavia le società, entrambe operanti nel settore dell’edilizia e riconducibili ad un unico nucleo familiare, non avrebbero rispettato gli obblighi di legge sulla durata dei contratti di lavoro e avrebbero fatto figurare come effettuati anche i corsi di formazione (in realtà mai realizzati) avvalendosi della complicità di una terza azienda, un “ente formatore” che ne ha attestato l’esecuzione dei corsi. Il tutto giustificato tramite fatture ritenute false. Si è tratta così in inganno la Regione Calabria che ha elargito alle due società edili finanziamenti per 714 mila euro.
I reati contestati (in concorso) per questa situazione vanno pertanto dalla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche alle ipotesi delittuose nel comparto dei reati tributati.
Per l’indebito finanziamento è stata anche inoltrata apposita “notitia danni” alla Corte dei Conti di Catanzaro, per il “procurato ingiusto profitto conseguito”.