Cgil Calabria su viadotto Italia

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"Ciò che sta emergendo su i tempi del ripristino del viadotto Italia è la conferma di quanto noi insieme ai Comuni e al Parco del Pollino avevamo da tempo denunciato e ribadito, infine anche con la manifestazione del Primo maggio."Lo si legge in una nota della Cgil Calabria.

"Non sarà facile - continua la nota - né semplice ripristinare nell’ immediato il viadotto.

Le preoccupazioni della Procura e dei suoi tecnici hanno sfatato l’illusione dell’Anas, del Governo e anche del presidente della Regione che tutto potesse tornare alla normalità nel breve periodo e che bisognasse scontare solo qualche disagio e in tempi veloci.

Essersi fidati dell’Anas da parte del Governo e del presidente della Regione Oliverio è stato pertanto un errore grave, così come lo è stato non avere ascoltato le voci delle istituzioni locali e del sindacato che davano un a valutazione dei fatti completamente diversa.

Oggi dopo le ultime esternazioni della Procura è tutto più evidente. Salterà l’estate con gravi danni per le merci, per la mobilità e per il turismo calabrese, come le associazioni imprenditoriali stanno denunciando da tempo, ma quel che più ci preoccupa e che ancora non emerge con certezza da parte dei tecnici riguarda la stabilità del viadotto e la sua sicurezza.

E’ evidente che siamo in un contesto completamente diverso, e che non è facile intervenire ora avendo perso due mesi di tempo. Il Governo non sa che pesci prendere e il ministro Delrio è impegnato in altre faccende. L’isolamento della Calabria e della Sicilia non sono purtroppo una sua priorità.

Oliverio si è fidato delle dichiarazioni dell’ ex presidente Ciucci e ora si trova a registrare una situazione non prevista e di cui in parte porta le responsabilità.

In attesa del “mitico” incontro richiesto da Delrio, il presidente della Giunta regionale ha il dovere di convocare urgentemente i tecnici, le associazioni imprenditoriali e le parti sociali per fare il punto sulla situazione e vedere quali misure alternative mettere in campo. In assenza di ciò si assume una grave responsabilità politica.

Le soluzioni mitigatrici degli effetti negativi vi erano e ci sono, basta sapere ascoltare il territorio e i suggerimenti che vengono dai Comuni e dal Parco del Pollino e chiamare alle proprie responsabilità il Governo e il ministro Delrio.

Negli ultimi giorni, dopo le visite estemporanee di diversi parlamentari al cantiere e al viadotto, nulla si è mosso e nessuna pressione politica seria è stata fatta sul Governo.

Se ci si vuol mettere la coscienza a posto e far vedere che si fa qualcosa, è bene si battano i pugni nei confronti del Governo e del ministro per arrivare a risultati utili.

Da parte nostra, per quelle che sono le nostre responsabilità ci attiveremo con le istituzioni locali per concordare un programma di iniziative comuni oltre a quelle già previste e annunciate.

I lavoratori edili - conclude la Cgil Calabria - e i lavoratori calabresi hanno consapevolezza profonda di ciò che accade e come al solito si impegneranno per risolvere questo grave problema di interesse generale e contrastare il serio abbandono della Calabria e del Sud da parte del Governo."