Arte e solidarietà con la tri-personale “Arte tra forma e colore”
Quando la pittura abbraccia la solidarietà, il suo messaggio di bellezza e creatività si veste di speranza. Così è stato nella tri-personale di pittura inaugurata sabato, 30 maggio, a Catanzaro, presso il Bar degli Artisti, nella sede della scuola Arte Danza, che potrà essere visitata fino al 20 giugno. In mostra le tele di Angela Loprete, Giuseppe Foti e Silvana Di Giosuè.
Tre diverse anime artistiche. Tre diversi modi di vedere e di interpretare la realtà. Tre stili diversi. Ma tutti espressione di un unico amore: quello per la pittura. La mostra “a tre”, dal titolo “Arte tra forma e colore”, curata e allestita da Angela Loprete, è nata proprio dal desiderio di questa pittrice, originaria di Girifalco e residente a Roccelletta di Borgia, di condividere il suo amore per il dipingere con due “compagni d’arte” e, attraverso le sfaccettature stilistiche di ciascuno, “parlare” agli altri di sentimenti positivi. Il linguaggio della pittura è stato usato anche per fare del bene. L’arte ha dato la mano alla solidarietà nel momento in cui la Loprete ha deciso di dare spazio all’iniziativa “Pennelli e Note per i più piccoli” e di sposare il fine solidaristico dell’associazione “Spazi… e Note di conversazione”, presieduta dalla sua compaesana Angela Palaia, che, insieme alla socia Eleonora Stranieri, è intervenuta all’inaugurazione della mostra.
Quest’ultima ha spiegato che tutti i fondi, che saranno raccolti durante il periodo di esposizione, saranno devoluti al reparto di ematoncologia pediatrica dell’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. Un connubio che ha così dato più significato alla tri-collettiva. A presentare gli artisti è stata la giornalista e avvocato, Assunta Panaia, che, per descrivere gli oli su tela dell’artista girifalcese, promotrice dell’evento espositivo, si è soffermata sulla sua anima profonda e sensibile e sull’obiettivo principale della sua arte: emozionare e regalare sensazioni intrise di speranza, anche quando la realtà appare così buia da non fare prospettare una via d’uscita. Un obiettivo che la Loprete ha raggiunto ovunque i suoi quadri siano arrivati.
Anche fuori i confini italiani. Perfezionata la sua tecnica con gli studi, passo dopo passo, ha conquistato importanti traguardi come il Premio Art de Paris e il Premio Lupiae, ricevuti in seguito alla partecipazione alle omonime manifestazioni di arte internazionale, organizzate, rispettivamente a Parigi e a Lecce, dall’Accademia della Nike. Le sue tele “sognanti” rappresentano, con una tecnica pittorica di spessore e un impianto cromatico vivace, una realtà in cui spesso i soggetti animali e umani si trovano in rapporto armonico e simbiotico. Le sue pacate creazioni paesaggistiche e floreali sono, in definitiva, il simbolo del suo essere che nel dipingere ritrova serenità. Quello della pittrice Loprete è un romanticismo poetico. La sua è una visione del “mondo a colori”.
Colori che riecheggiano anche nelle opere di Giuseppe Foti, pittore romano autodidatta dallo stile principalmente impressionistico, che fin da piccolo ha scoperto la passione per il disegno e successivamente ha seguito la sua vena artistica studiando le tecniche e le correnti. Con le sue tele, in cui l’olio spesso lascia il posto all’acquarello e all’acrilico, rappresenta paesaggi marittimi, borghi italiani e francesi. Per lui l’arte è veicolo di socializzazione. Si ritorna, quindi, alla vera finalità della mostra: condividere. Condividere emozioni, sentimenti. E tante sensazioni ha anche trasmesso l’arte della pittrice romana Silvana Di Giosuè, assente all’inaugurazione, che, usando una nuance di colori più tenue, ha raccontato un mondo dalle atmosfere rarefatte lontane dall’inquietudine della vita quotidiana.
In poche parole, un “ensemble di anime artistiche”, molto apprezzato, che, con “Arte tra forma e colore” fino al 20 giugno, si “dona” all’altro, ben sapendo che l’arte non può essere trattenuta in se stessi, ma deve essere elargita. Soprattutto quando con la sua “bella mostra” divampa la solidarietà.