Cosenza, il resoconto del Consiglio comunale

Cosenza Politica
La sala consiglio del Comune di Cosenza

Gran parte del Consiglio comunale di Cosenza, riunitosi ieri, 3 giugno, sotto la presidenza di Luca Morrone, è stato assorbito dalla discussione di quello che in origine era il penultimo punto all’Ordine del Giorno ma che, per richiesta di inversione avanzata dal consigliere Paolini, è diventato il quinto. E anche il primo soggetto a dibattito dopo la comunicazione del Sindaco al Consiglio, relativa alla nomina dei due nuovi assessori, Giulia Fresca e Francesca Loredana Pastore, dopo l’approvazione all’unanimità dello schema di convenzione preliminare all’affidamento del servizio di tesoreria mediante procedura ad evidenza pubblica, dopo il rinvio del punto 4 (approvazione schema di convenzione per l’attivazione del servizio associato per lo sviluppo urbano sostenibile) e della relazione del Sindaco sul lavoro della commissione d’inchiesta sugli atti relativi al concorso di idee per piazza Bilotti (a causa dell’assenza del suo presidente, il consigliere Domenico Frammartino). Rinvio quest’ultimo che registra il voto contrario del consigliere Francesco Perri il quale commenta “si fanno le commissioni per affossare i problemi”.

Ha illustrato il punto relativo alle decisioni dell’amministrazione sulla tendopoli da destinare alla comunità Rom, a seguito dell’ordinanza prefettizia di sgombero del Ferrotel, il primo firmatario Marco Ambrogio il quale ha evidenziato come “quella che doveva essere la porta commerciale della città, cioè Vagliolise, sia invece oggi un brutto biglietto da visita per la città, che non la fa certo percepire come evoluta a chi la raggiunge in treno. La nostra non è una strumentalizzazione – tiene a precisare il consigliere del PD. Già all’epoca del Presidente Oliverio dicevamo che il problema Rom deve riguardare tutti e 155 i comuni della provincia che potrebbero accogliere i Rom, piuttosto che creare a Cosenza un ghetto nel ghetto. Vogliamo allora capire le intenzioni del Sindaco e chiediamo che la tendopoli in fase di allestimento sparisca immediatamente”.

Dopo un dibattito molto partecipato, nel corso del quale da più parti è stata ribadita l’inadeguatezza della soluzione tendopoli e l’opportunità che della problematica non si faccia carico la sola municipalità cosentina, come successo fino ad oggi, e nonostante le rassicurazioni del Sindaco Occhiuto sulla temporaneità della soluzione del campo d’emergenza, sottoposto ad opportuni controlli, il Consiglio comunale non è riuscita a mettersi d’accordo su un unico documento.

Pertanto, ognuna delle due componenti ha presentato il proprio documento. In quello della maggioranza, il più votato, “si invita il Sindaco a proseguire nell'attività già intrapresa per la gestione di tale emergenza” (Viene votato dai consiglieri Caputo, Caruso, Cito, Commodaro, Di Nardo, Fuoco, Gervasi, Morrone, Nigro, Falcone, Spadafora F., Spadafora G., Spataro, Sindaco. Astenuto: Francesco Perri, Cesario).

In quello della minoranza, al contrario, “Si invita Sindaco e Giunta a sospendere le operazioni di allestimento di un sito certamente inidoneo sotto molteplici aspetti e comunque destinato, se realizzato, a rendere ancora più forte il divario della integrazione ed il conflitto sociale”. (votato da Ambrogio, Cesario, Cipparrone, Lucente, Mazzuca, Nucci, Paolini, Perri F., Perri G, Sacco, Savastano. Astenuto: Giuseppe Spadafora). Il Consiglio è stato poi rinviato a nuova convocazione.