'Ndrangheta: inchiesta mercato Fondi, ai domiciliari Peppe Franco
E' da ieri sera agli arresti domiciliari Peppe Franco, finito in manette piu' di un anno fa assieme ad altre sedici persone per associazione di stampo mafioso, abuso d'ufficio, corruzione e falso nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Roma sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nel mercato ortofrutticolo di Fondi (Latina), il secondo piu' grande in Europa, e su alcuni episodi di collusione con funzionari del Comune. Su parere favorevole del pm Maria Cristina Palaia, il gip Giovanni Ariolli ha preso atto delle precarie condizioni di salute dell'indagato, come sottolineato in piu' istanze dai suoi difensori. Gli avvocati Alessandro Cassiani e Irma Conti fanno sapere che il processo, che prendera' il via il 20 ottobre davanti al tribunale di Latina, "consentira' di accertare l'insussistenza delle accuse e di cristallizzare la realta' dei fatti e cioe' che Franco Peppe e' un importante grossista del mercato ortofrutticolo nonche' unico e reale titolare delle sue societa'". Tra i soggetti arrestati all'epoca figurano dodici esponenti della 'ndrina calabrese facente capo al boss Domenico Tripodo, il cui posto, dopo la sua morte, e' stato preso dai figli Carmelo Giovanni e Antonio Venanzio, costretti pero' a trasferirsi fuori regione essendo in lotta con la famiglia De Stefano. Secondo gli inquirenti, i due figli del boss avevano scelto proprio Fondi per le proprie attivita', investendo non solo nel mercato ortofrutticolo ma anche in altri settori come quello dei traslochi, delle pulizie e delle pompe funebri. Un business che sarebbe stato agevolato dalla complicita' e dal silenzio di alcuni funzionari comunali. Nel corso dell'operazione, vennero disposte anche numerose perquisizioni e sequestri di societa', immobili e terreni riconducibili agli indagati (specialmente alla famiglia Tripodo e a Peppe Franco, secondo i pm), per un valore complessivo di 10 milioni di euro.