Mafia capitale, perquisita coop cosentina
Nel mirino della Procura di Roma c’è anche la Camus srl di Cosenza, coop inserita nell’Associazione Temporanea di Imprese insieme alla Capodarco e alla Nta che lo scorso ottobre si è aggiudicata l’appalto del Cup , il servizio di prenotazione sanitario. Così nell’indagine Mafia Capitale sarebbe spuntato anche il nome della coop bruzia, società sottoposta a perquisizione ma non indagata. È quanto si legge nella nuova ordinanza dell’operazione della procura di Roma scattata nei giorni corsi che ha portato a 44 arresti.
Secondo gli inquirenti anche la commessa per il Cup sarebbe finita nell’orbita di Salvatore Buzzi, il re delle cooperative che con Massimo Carminati, ex Nar, ex Banda della Magliana, è stato identificato dagli inquirenti come il dominus dell’organizzazione mafiosa denominata Mafia capitale, e scoperta dalla procura di Roma nell’inchiesta sul cosiddetto Mondo di mezzo, un sistema complesso che costituito da politici, burocrati, faccendieri, criminali avrebbe portato alla “conquista” di tutti gli appalti, non solo quelli legati all’accoglienza degli immigrati con un giro di tangenti. Secondo gli inquirenti il bando che ha interessato la Camus, presenterebbe anomalie.