“Rivoluzione” sportiva all’Università della Calabria

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Un approccio organizzativo e una filosofia d’intenti destinati a segnare in maniera rilevante lo sviluppo dello sport e delle varie discipline praticate all’interno del Campus di Arcavacata. Un risultato tanto significativo e importante da giustificare il richiamo ad una sorta di “rivoluzione copernicana”, in questo prioritario e specifico settore che coinvolge gli studenti dell’Università della Calabria.

Tutto si riassume in un termine che, senza bisogno di ulteriori commenti, riesce a dare il senso e la portata di questa novità: Piano strategico sportivo d’Ateneo. Uno strumento, approvato dal Consiglio di Amministrazione l’8 giugno, che oltre ad inquadrare adeguatamente la specifica funzione attribuita al CUS, ovvero la gestione degli impianti sportivi, apre la strada ad elementi assolutamente inediti nel rapporto tra sport e università.

Ma vediamo più in dettaglio in cosa consiste il Piano strategico licenziato dal Cda dell’Università della Calabria. Spiega tutto il prorettore Luigino Filice, delegato al Centro residenziale e tra i sostenitori più convinti della linea d’azione impressa dal rettore Gino Mirocle Crisci: “In una visione moderna di campus lo sport e il tempo libero non sono attività accessorie, ma complementari a quelle squisitamente didattiche. Innanzitutto – continua Filice - l’ateneo realizzerà alcuni “campi di strada”, ovvero una serie impianti liberi dove gli studenti potranno allenarsi e giocare, senza costi. Inoltre – aggiunge - sarà dato notevole impulso agli impianti di quartiere, gestiti dal CUS nel rispetto non solo dei necessari parametri di funzionalità e di servizio, ma del mandato politico e degli obiettivi assegnati al Centro residenziale. Non solo: ciascun quartiere avrà a disposizione un’area sportiva fruibile tanto dagli studenti che gravitano in quella parte del Campus, che dal resto della comunità universitaria>.

Nel Piano strategico sportivo d’Ateneo risalta un’ ulteriore novità: la possibilità di introdurre un contributo finalizzato, da parte degli studenti, inserito nella tassa di iscrizione.

"Puntiamo in questo modo ad elevare la qualità della vita nel Campus, uno dei “leit motiv” della governance targata Gino Mirocle Crisci. Il punto di arrivo, nelle nostre aspettative, dovrà essere rappresentato da un’ università in cui il tesserino di riconoscimento, tra gli altri servizi, consenta l’ingresso in tutti gli impianti sportivi dell’ateneo. Non è un processo immediato, ma siamo decisi a renderlo concreto, condividendo questa strategia, passo passo, con gli studenti. Sono convinto – conclude il prorettore Filice - che si tratti di una strada giusta. E che aiuterà a comprendere meglio l’ottimismo che ci anima e il desiderio del rettore Crisci di procedere speditamente in direzione della modernità, dell’efficienza e della vivibilità del Campus”.