Viadotto Italia: Oliverio va a Roma e chiede un piano d’emergenza
Il presidente della Regione Mario Oliverio, accompagnato dal Direttore Generale del Dipartimento “Infrastrutture, Lavori Pubblici, Mobilità” Domenico Pallarìa, ha partecipato questa mattina a Roma ad un nuovo incontro presso il Ministero delle Infrastrutture per fare il punto sullo stato dei lavori che riguardano il crollo del viadotto Italia della Sa-Rc e sulle implicazioni negative e i danni notevoli arrecati all’economia locale nei collegamenti e nella mobilità da e per la Calabria con il resto del Paese e, in particolare, al turismo.
Nel corso dell’incontro, in attesa che si definisca al più presto da parte dell’Anas una soluzione definitiva, il presidente della Regione ha sollecitato l’attuazione di un piano di emergenza capace di far fronte ai disagi di quanti devono muoversi all’interno della nostra regione e di quanti vogliono raggiungerla in vista dell’imminente apertura della stagione turistica.
Il Governatore della Calabria ha chiesto, ancora una volta, che siano assunti provvedimenti urgenti per dirottare il traffico pesante su percorsi alternativi da attivare, in particolare per il trasporto merci, attraverso le autostrade del mare e l’attivazione di una seconda linea del treno “Freccia d’argento”.
Oliverio, inoltre, ha risollecitato la convocazione delle compagnie aree alla presenza della Regione Calabria per l’organizzazione di voli a tariffe agevolate da e per la Calabria per far fronte ai disagi di quanti vogliono raggiungere la nostra regione.
Nei giorni scorsi il presidente della Giunta regionale aveva sentito anche il Procuratore Generale della Repubblica, Raffaele Mazzotta, a cui aveva chiesto di essere informato sull’evolversi della situazione.
“Mi auguro – ha affermato il presidente Oliverio al termine della riunione di questa mattina - che in tempi rapidi si possa trovare una soluzione e che la ripresa del traffico sulla carreggiata Nord dell’Autostrada Sa-Rc avvenga prima dell’esodo estivo. Più passa il tempo, infatti, e più si fanno pesanti i danni e le gravi implicazioni che il crollo del viadotto Italia sta causando alla nostra già fragile economia che paga, tra l’altro, più di altre regioni del Paese e del Mezzogiorno, gli effetti di una crisi pesantissima rispetto alla quale si vedono ancora solo timidissimi segnali di ripresa. Il danno di un vorticoso calo dell'economia turistica andrebbe senz’altro ad incidere sensibilmente sul Pil regionale, sulla media reddituale e sull'occupazione aggravando una situazione che, di per sé, già presenta tutti i caratteri di una grave e profonda emergenza”.