Piantagione di canapa a Bovalino, in manette due cugini
I Carabinieri di Bovalino, nel reggino, hanno tratto in arresto due giovani, Sebastiano Manglaviti e Domenico Manglaviti, rispettivamente di 18 e 19 anni, entrambi del luogo, colti in flagranza di reato di coltivazione e produzione di canapa indiana.
I due, cugini, sono stati sorpresi dai militari mentre coltivavano una piantagione composta da 635 piante di cannabis indica, alte fino a oltre un 1 metro: si tratta della specie definita “olandese” che, ancorché “nana”, è particolarmente florida (sviluppa ramificazioni e fogliame bassi) e facilmente occultabile dall’osservazione a mezzo di un elicottero proprio per via delle sue ridotte dimensioni in altezza. La coltivazione si estendeva su un terreno intestato a un’anziana residente a Reggio Calabria ed era ben nascosta dalla fitta vegetazione circostante di località Borcello.
Per l’irrigazione era stato realizzato un impianto apposito, con l’utilizzo di serbatoi e tubi per la distribuzione dell’acqua. I Carabinieri hanno estirpato la vasta piantagione e bruciato tutte le piante nello stesso luogo. Solo 10 arbusti sono stati campionati e sequestrati per effettuare le analisi di laboratorio necessarie a individuare il principio attivo dello stupefacente in esse contenuto. Questa valutazione sarà importante sia per determinare se ricorrano i presupposti per far scattare le specifiche aggravanti previste dalla normativa antidroga, sia per determinare il valore della marjuana una volta immessa sul mercato. Valore al momento stimato ed al ribasso in almeno 700mila euro.
Al termine delle formalità di rito e dopo aver effettuato il foto-segnalamento e i rilievi dattiloscopici, i due giovani sono stati trasferiti, su disposizione del Pubblico Ministero Vincenzo Toscano, presso la Casa Circondariale di Locri.