Nota sulla convenzione tra il Pugliese Ciaccio e il Bambin Gesù
“I deputati a cinque stelle calabresi ritornano alla carica. Dopo il duro attacco del 2013 a firma Molinari-Barbanti, intervengo nuovamente sulla vicenda della convenzione stipulata nell’ambito pediatrico tra l’Ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro e l’Ospedale Bambino Gesù di Roma nel 2012 con un esposto presentato in varie sedi da Nesci e Parentela. In particolare l’onorevole Daila Nesci, molto attiva di recente in vari ambiti, dalla sanità all’ambiente, sbandiera dei dati estremamente tecnici, citando acronimi anglosassoni (DRG) e specifiche definizioni da navigato e titolato manager sanitario, addentrandosi nientepopodimenoché nel peso specifico dei ricoveri pediatrici e nelle differenze dello stesso peso tra ricoveri medici e chirurgici, snocciolando cifre, valori e rendiconti utili e adatti ad una tesi per il conseguimento del master universitario in organizzazione e direzione sanitaria. Nella (forse) sua stringente e puntigliosa analisi, la Nesci traccia un bilancio finanziario estremamente negativo di questa convenzione, chiedendone la revoca”. E’ quanto scrive Alessandro Perrone, chirurgo ospedaliero.
“A prescindere dall’analisi manageriale della deputata – continua la nota - peraltro subito smentita con numeri e dati di tenore opposto da parte delle istituzioni sanitarie coinvolte e dall’analisi del così detto tavolo Massicci sul controllo della spesa nella sanità calabrese, mi interessa argomentare alcuni chiarimenti a riguardo e sviluppare delle analisi e delle considerazioni più generali intorno a questa vicenda che, riguardando bambini ammalati imporrebbe agli attivisti, particolarmente attenti alle pieghe (solo alcune) del bilancio sanitario regionale, copiose dosi di prudenza, contegno e ragion veduta.
Vale la pena di ricordare che le collaborazioni tra strutture di alta specializzazione in ambito ospedaliero non sono una recente trovata ma un istituto ormai collaudato ed efficace che presenta numerosi risvolti positivi e virtuosi in particolare in ambito di settori disciplinari ultraspecialistici e interspecialistici. Nella fattispecie, la convenzione tra il reparto di chirurgia pediatrica del Bambin Gesù e quello del Pugliese-Ciaccio, ha consentito ad un importante numero di bambini e di famiglie calabresi di poter eseguire in loco, evitando disagi di ogni genere legati a continui e onerosi viaggi, protocolli avanzati e procedure complesse altrimenti non disponibili. Questo senza sminuire per nulla la professionalità dei colleghi dell’equipe di Catanzaro, messi nelle condizioni di poter in un prossimo futuro divenire autonomi in queste tecniche particolarmente avanzate che necessitano in molti casi di lunghe curve di apprendimento. L’acquisizione di questa preziosa esperienza, da un lato consentirà agli specialisti locali di poter affrontare in sede anche casi complessi e dall’altro determinerà un aumento della fiducia delle famiglie nei confronti dell’ospedale Pugliese con un positivo ritorno di immagine e di produttività in un prossimo futuro.
Importante considerare il fatto che i piccoli pazienti trattati presso il nosocomio del capoluogo calabrese sono in gran parte affetti da malattie rare, nella gestione delle quali, molto spesso, collaborano con il chirurgo pediatra specialisti di diverse branche, tutti particolarmente esperti nella gestione multidisciplinare di questi difficili casi, dall’anestesista-rianimatore al pediatra, dal dietista al fisioterapista, dal neuropsichiatra infantile al genetista. Questo complesso approccio al bambino critico è molto costoso e richiede anni di perfezionamento e di aggiornamento sia dei professionisti (medici, infermieri e tecnici) e sia delle strutture e delle apparecchiature sempre più complesse e sofisticate. L’Ospedale Pediatrico bambino Gesù di Roma è per tradizione antica centro di eccellenza per le patologie chirurgiche complesse del bambino e delle malattie rare.
Poter disporre di questa collaborazione costituisce un’opportunità e un’occasione uniche nella prospettiva di realizzare un centro di riferimento tutto calabrese che possa attrarre anche pazienti dalle regioni limitrofe. Sbattere la porta in faccia a questa opportunità, sbandierando assai discutibili ragioni economiche, sarebbe un grave errore e una imperdonabile sottovalutazione delle potenzialità attuali e future della prestigiosa scuola chirurgica pediatrica calabrese con i suoi illustri antesignani tra i quali ricordiamo il compianto prof. Rombolà.
Per queste ragioni mi schiero apertamente dalla parte dei bambini e delle loro famiglie che coraggiosamente portano avanti una battaglia giusta e sacrosanta al fine di poter curare i propri figli senza dover aggiungere ulteriore disagio a situazioni di per se difficili e onerose pur se affrontate quotidianamente con grande dignità e coraggio da padri e madri esemplari.
Agli attivisti del movimento del comico genovese, così attenti alle spese sanitarie della regione Calabria, rivolgo l’invito a volgere lo sguardo all’enorme voragine della sanità calabrese, dove gli ospedali pubblici vengono progressivamente marginalizzati a favore delle strutture private, dove esistono strutture complesse inutili e dispendiose, buone solo a gestire il piccolo orticello di potere, dove i sindacati molto spesso hanno protetto e proteggono imboscati, vagabondi, parassiti e incompetenti, dove si sono sprecati e si continuano a sprecare tra consulenze, forniture, affitti e manutenzioni miliardi di euro di denaro pubblico, lasciando stare in santa pace questa iniziativa interessante che comincia a dar sollievo a tante eroiche famiglie spesso abbandonate dalle istituzioni nel difficile percorso di cura dei loro figli.
La situazione attuale della sanità calabrese ci ha portato ad affermare in molte occasioni che le gestioni del centro destra e del centro sinistra rappresentano le due facce della stessa medaglia. Allo stesso modo è inquietante pensare che l’alternativa a questa politica dei due schieramenti debba un domani essere rappresentata da personaggi tipo Nesci e Parentela, catapultati in parlamento sol perché iscritti al blog del comico a far data da! Verrebbe da dire, mutuando una frase del grande Eduardo: Stiveme fresche tutti quant’!”.