On the Street: I bambini ci parlano!
"Tutto è iniziato da un breve colloquio tra 2 teenager; una di 12 e una di 16 anni che parlavano del loro quartiere. In effetti, il quartiere non è abbastanza sicuro da parecchi punti di vista, nonostante sia molto frequentato, anche grazie alla presenza delle strutture sportive (campi da calcio, basket etc..), all’interno dei quali trascorrono vari pomeriggi a giocare, ma i genitori stanno sempre con la paura che possano succedere vari inconvenienti soprattutto per i più piccoli: questo perché il quartiere non è abbastanza sicuro da poter lasciare liberi i ragazzi sperando che a un certo orario tornino a casa sani e salvi" . E' quanto si legge in una nota dell'associazione "On the street".
"Via Caduti XVI marzo - continua la nota è una meta sfruttata da vari passaggi di droga giornalieri che queste due ragazze hanno notato nel corso dei giorni, mesi e anni e che questo pomeriggio hanno vissuto. "Abbiamo visto una macchina che aspettava che le portassero la droga...poi é andata via. Da li abbiamo capito che il nostro quartiere nel corso degli anni è peggiorato sempre di più, non possiamo spostarci da una parte all'altra tranquillamente e viviamo con la paura di trovarci d'avanti un maniaco, un drogato, o di peggio!"
In effetti le ragazze non hanno torto e in più come se non bastasse dobbiamo stare attenti all’ambiente che ci circonda, perché giustamente e come abbiamo detto prima il quartiere rappresenta una meta per i traffici di droga e degrado: “nei punti più nascosti e dove meno te lo aspetti potremmo trovare di tutto...potrebbe capitare la volta in cui una siringa sporca potrebbe essere buttata per strada e da li potrebbe capitare in mani di bambini piccoli!".
"Per non parlare della pulizia del quartiere... Alcuni operatori ecologici che vengono nel quartiere tanto per venire a "lavorare" per l’ora indicata , ebbene non svolgono il loro lavoro e si mettono a parlottare finché non finisce il loro turno. Oppure il gruppo di operatori viene nel quartiere a pulirlo dalle erbe e dalla sporcizia e come se nulla fosse ritorna a sporcarsi nuovamente come se niente fosse. Possiamo ben dire che il quartiere è circondato da persone che se ne fregano del loro quartiere stesso. Ci piacerebbe cambiare l'ambiente in cui viviamo! Com'era bello il nostro quartiere quando, le domeniche ospitava le bancarelle e noi correvamo sotto a fare acquisti! Un tempo a settembre, esisteva la festa di quartiere e venivano anche le giostre! Vorremmo che tutti i bambini, compresi i più piccoli, potessero giocare con un parco giochi meno squallido di quello in cui giocano! Ci piacerebbe non aver paura di abitare in questo quartiere, non aver paura dei "drogati", degli "zingari”, dei "pedofili"... Insomma ci piacerebbe sentirci al sicuro! Noi crediamo nei cambiamenti, crediamo nella forza della brava gente e nei sogni di noi ragazzi di un quartiere etichettato da tutti come un posto invivibile e degradato!".