Rimozione monumento in memoria di Carlo Giuliani, raccolta firme a Reggio
Come nel resto d’Italia anche a Reggio Calabria il Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, oggi, lunedì 20 Luglio, sarà sul Corso Garibaldi, adiacenze Piazza Italia, chiedendo ai cittadini reggini di sottoscrivere la petizione per rimuovere il monumento eretto dal Comune di Genova in Piazza Alimonda in memoria di Carlo Giuliani, il quale il 20 luglio 2001, durante gli scontri causati dai manifestanti in occasione del G8, con il volto coperto da un passamontagna si prodigava ad attentare alla vita di alcuni Carabinieri rimasti bloccati in un’auto di servizio.
“Ancora oggi – dichiara Gaetano Raffa Segretario Generale del Coisp reggino – tornano alla mente quelle agghiaccianti immagini, che tutt’Italia ha visto in televisione e sui giornali locali e nazionali, quando Giuliani armato di un grosso estintore ha tentato di uccidere un Carabiniere. Purtroppo per lui tale gesto si è rivelato fatale perché è rimasto ucciso da un colpo di pistola esploso dallo stesso Carabiniere che aveva così gravemente minacciato di morte”. “Erigere un monumento – continua Raffa – a chiunque dimostri con le sue sconsiderate azioni di attentare alla vita di un altro uomo non è una cosa giusta. Penso che questo gesto lasci passare un concetto che uno Stato Democratico, come l’Italia, non può accettare”. “Considerare un eroe colui che cerca di uccidere un’altra persona è un esempio che riteniamo non da imitare per le nuove generazioni – ribadisce il Segretario Provinciale del Coisp – le Piazze italiane, le vie di tutte le città ricordano uomini illustri, grandi poeti, artisti ed eroi del nostro passato e non, erigere un monumento ad un uomo che si comporta in modo opposto alle regole… allora no, non lo riteniamo ne corretto ne verosimile”. “ Chiederemo ai cittadini reggini di condividere la nostra idea – conclude Gaetano Raffa – firmando una petizione giusta, perché il solo fatto di averci perso la vita, non può far diventare eroe chi si è distinto nella propria vita come un criminale”.