Rende, Miceli (M5S) sul bilancio di previsione 2015-2020

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"In posizione terzista, sempre più convinti che sia l'unica scelta, la più giusta, la sola capace di porre un freno alla continuità amministrativa di questo governo rendese di centrodestra e ai sogni faraonici del centrosinistra ancorato all'idea fallimentare delle grandi opere: dal parco acquatico alla metropolitana leggera". E' quanto si legge in una nota del Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Rende.

"E visto che si tratta di continuità amministrativa - continua la nota - ecco che il sindaco Manna, dopo una prosopopea sul vecchio modo di fare politica, scioglie finalmente le riserve e annuncia la volontà di riprogrammare questa mega opera nei finanziamenti 2015-2020. Ma quest'opera, la metropolitana leggera, scelta unilateralmente nelle segrete stanze della politica, non è forse il segno più evidente e fastidioso della vecchia politica? A quanto pare Manna e il suo esecutivo confondono termini e parole, ma non riusciranno mai a confondere le idee a noi del Movimento 5 Stelle (perché le idee in politica sono importanti).

Il nostro no al bilancio previsionale 2015-2017 dimostra che non andiamo dietro alla propaganda, alle parole di nessun colore politico, ma solo agli atti concreti a favore dei cittadini. E in questo documento contabile, figlioccio del commissario, ingessato per mancata volontà politica, il disastro amministrativo rendese (quei famosi 16 milioni e mezzo di euro di debiti fuori bilancio lasciati in eredità a tutti i rendesi da una classe politica inefficiente) grazie a Manna e al suo esecutivo non sarà ripagato da chi lo ha creato ma da tutti i cittadini con tributi che più di così non si potevano portare.

I tributi, come già denunciato, restano al massimo. E se diminuisce la Tari per gli imprenditori lo stesso tributo aumenta per le famiglie di 4-5 euro al mese. Fatti due conti, ogni famiglia rendese pagherà 40-50 euro in più all'anno per la (cattiva) gestione della spazzatura. Ma il problema dei rifiuti non è stato mica risolto. Come quello della pubblica illuminazione, della gestione dell’acqua che ricordiamo al sindaco dovrà tornare pubblica per volontà del popolo italiano che si è espresso tramite referendum, della gestione del territorio che versa in stato vegetativo (mai termine fu più appropriato), delle opere pubbliche, del welfare per non parlare poi delle condizioni economiche dei dipendenti comunali e della programmazione che riguarda la cultura, il turismo, il rilancio del centro storico, il campo dello sviluppo economico. Le cifre previste diminuiscono anno dopo anno e siamo più che certi che nel 2016 lo scenario contabile che dovremo affrontare non sarà per niente diverso.

È un bilancio previsionale a perdere, figlioccio del commissario e oltraggiato dai tagli lineari del governo centrale, contro cui peraltro non si rintraccia una dura presa di posizione di Manna e del suo partito di maggioranza in consiglio, Rcd (leggi Ncd) che in effetti a Roma (e fra poco anche a Rende?) governa col Pd".