Pdci Reggio: “Falcomatà è a un bivio”
"Le ultime vicende cittadine, in primis l'affaire-Miramare e la nomina dell'amministratore unico delle società in house del Comune, stanno, oggettivamente, evidenziando un pesante deficit amministrativo della giunta Falcomatà che si riverbera nell'opinione pubblica che, in modo pressoché unanime e in assoluta buona fede, sta esprimendo, forti preoccupazioni ed enorme insoddisfazione riguardo la piega assunta dall'amministrazione comunale". E' quanto si legge in una notadi Ivan Tripodi segretario cittadino di Pdci di Reggio.
"Non ammettere - continua la nota - o far finta di non conoscere questo sentimento popolare, largamente diffuso tra i reggini, significa essere lontanissimi e separati dalla vita reale quotidiana; la voce univoca che proviene dai reggini si può riassumere in una sola parola: delusione!!!
Premesso che i danni incalcolabili provocati dalle amministrazioni di destra e dal "modello Reggio" di Scopelliti e Arena non consentono assolutamente a questi personaggi di potersi ergere a paladini di buona amministrazione, contestualmente non si può tacere sulle recenti scelte amministrative che, senza sofismi, sono goffe, sbagliate e totalmente indigeribili per tutti coloro i quali speravano, finalmente, nell'esplosione di una nuova primavera.
Trincerarsi dietro atteggiamenti autoreferenziali e di chiusura, alla Renzi, lontani dal sentire comune dei reggini, rappresenta la via più semplice per un sicuro, quanto rapido, naufragio politico-amministrativo.
E questo non ce lo possiamo permettere per il bene della città.
La città, distrutta e massacrata dal vergognoso decennio del "modello Reggio" e dalle sue gestioni clientelari e immorali, aveva scelto una "Svolta" che prevedeva come punto fondamentale la totale rottura e discontinuità con il nefasto passato attraverso un nuovo metodo amministrativo basato sull'assoluta trasparenza, sulla partecipazione e sul ritorno dei diritti per tutti.
Purtroppo, con estrema franchezza, dobbiamo registrare che fino a questo momento la "Svolta" tanto attesa è rimasta un mero slogan elettorale non confortato da fatti e, al contrario, smentito dalle ultimissime vicende.
Sulla concessione del Miramare pensiamo che bisogna avere maggiori ambizioni sul ruolo complessivo che la città deve giocare e sul'importanza strategica a cui deve assolvere il Miramare nel contesto della Città metropolitana.
Per questo critichiamo il metodo utilizzato, ma nel contempo esprimiamo una netta contrarietà sul merito della scelta compiuta dalla Giunta comunale. Infatti, con essa si negano in radice i principi di fondo che dovrebbero essere alla base di questa esperienza amministrativa e cioè trasparenza e partecipazione, in discontinuità con il modello Reggio, mentre si affida la struttura ad un'associazione che certamente non è in grado di garantire il ruolo strategico che il Miramare deve avere nel quadro del progetto di rilancio turistico-culturale della città.
Al tempo stesso, in merito alla nomina dell'amministratore unico delle nuove società in house, al di là della presunta parentela con il suocero del sindaco, pensiamo che sia politicamente ingiusto e sbagliato aver compiuto la scelta di un professionista che negli anni scorsi è stato Consigliere d'amministrazione della Leonia, la società mista che, come emerso dalle inchieste della Magistratura, si era ridotta ad essere una dependance delle cosche della 'ndrangheta, al punto che è stata uno dei fattori fondamentali che hanno determinato lo scioglimento per mafia del comune di Reggio.
A nostro avviso, la nomina di un ex consigliere della Leonia nel ruolo di super-manager delle società in house è un madornale errore politico e di valutazione che può costare caro. Fermo restando che per una funzione così delicata di questa natura e viste le precedenti disastrose esperienze, occorreva e, secondo noi, occorre procedere ad un nomina di una personalità di altissimo profilo, indiscussa, competente e specializzata nella materia della gestione dei servizi per evitare il ripetersi di fatti spiacevoli e negativi che i cittadini stanno ancora profumatamente pagando di tasca propria.
Non intendiamo andare oltre ma, onestamente, ci chiediamo se sia da considerare "Svolta" avere nominato nel CdA della moribonda Sogas, la società di gestione dell'aeroporto, il figlio di un noto esponente di Confindustria che è esperto in farmacie e affini….
Per carità di patria, ci fermiamo qui!
A quasi un anno dall'insediamento del sindaco Falcomatà e della sua grigia giunta il bilancio è decisamente magro.
Prima che sia troppo tardi, si dovrebbe avere il coraggio di ripensare tutto.
Il sindaco Falcomatà si trova davanti ad un bivio: o cambia radicalmente tutto (metodo, staff, giunta, ecc.) oppure rischia di essere destinato ad un inesorabile declino che noi non ci auguriamo, ma che spetta a lui evitare".