Notte Piccante, Polimeni: “L’amministrazione Comunale Faccia Chiarezza”
“Premetto che, viste le caratteristiche che nelle ultime edizioni hanno connotato la "Notte Piccante", avrei preferito una sostituzione di quest'ultima con una serie di eventi di diversa natura e con maggiori contenuti, magari da spalmare durante due o tre week end del mese di settembre”. E’ quanto afferma il consigliere comunale e provinciale Marco Polimeni che interviene in merito al dibattito aperto sul rinvio della manifestazione storicizzata del Comune di Catanzaro.
“L'incertezza che sta ruotando intorno all'organizzazione di uno dei pochissimi eventi ormai istituzionalizzati del Capoluogo, inoltre, ritengo sia sintomatica del grave stato confusionale in cui versa l'Amministrazione – afferma ancora Polimeni -. La chiarezza su questi "grandi" eventi, più che un vezzo alla mercé dei fruitori, si rende necessaria affinché gli operatori commerciali del centro storico (soprattutto appartenenti al mondo della ristorazione) e gli addetti ai lavori in generale, quotidianamente afflitti da un crescente stato di difficoltà economica e commerciale, possano organizzarsi in tempo utile”.
“Considerando inoltre che, in occasione della prima data immaginata per la manifestazione (26 settembre), restano in programma due autorevoli eventi: "La notte della Taranta" di Antonio Castrignanò, incastonata nella rassegna "Festival d'Autunno", diretta da Tonia Santacroce e "Don't cry for me Pianicello", evento ideato dai ragazzi di Alt!rove, sarebbe interessante offrire, con il supporto dei Vigili Urbani e del settore competente, anche in questa data la possibilità ai commercianti di fruire del suolo pubblico antistante le attività”.
“Occorre in ogni caso – conclude Polimeni - che il Comune dica ufficialmente e prima possibile se si svolgerà e quando la "Notte Piccante", considerando altresì che l'unica data possibile rimane giorno 3 ottobre, in quanto un ulteriore rinvio a data 10 ottobre, andrebbe a coincidere con la "Notte dell'Ippocampo", organizzata da una città vicina come Soverato. Ciò, a mio avviso, non solo lederebbe un principio, ormai costituzionalizzato, di leale cooperazione e collaborazione tra Comuni, ma priverebbe anche diversi utenti provenienti da ogni parte della provincia della possibilità di partecipare ad entrambe le serate”.