La Biblioteca Civica di Cosenza e il Sistema bibliotecario vibonese fanno rete
Si è tenuto, nei giorni scorsi, presso la un incontro sui problemi e le prospettive delle biblioteche calabresi. Alla riunione hanno partecipato i direttori delle due biblioteche, Anna Viteritti per la Civica di Cosenza e Gilberto Floriani per il Sistema bibliotecario vibonese, e la professoressa Gigliola Barbero del Comitato scientifico della Civica.
La riunione è scaturita dalla necessità di analizzare le prospettive dei due importanti istituti bibliotecari, per alcuni versi unici in Calabria, che si caratterizzano rispettivamente per il valore del patrimonio documentario e storico conservato la Civica di Cosenza e come prototipo di moderna biblioteca pubblica il Sistema Bibliotecario Vibonese. E’ stato evidenziato che i maggiori problemi delle due istituzioni dipendono fondamentalmente dall’improvvido definanziamento che hanno subito negli anni passati, analogamente a tutte le altre biblioteche calabresi.
La biblioteca cosentina conserva le testimonianze della grande cultura calabrese del Cinquecento di Bernardino Telesio e Sertorio Quattromani, ma anche quella dei secoli successivi e un notevolissimo patrimonio moderno e contemporaneo, nell’insieme un’insostituibile testimonianza della civiltà letteraria e filosofica calabrese degli ultimi cinquecento anni. La biblioteca vibonese, cresciuta negli ultimi trent’anni, è per livello di servizi l’unica vera biblioteca pubblica della Calabria, con un’elevata utenza, oltre 300 persone al giorno, un altissimo livello di prestiti, più di 6.000 al mese, molte attività di carattere culturale e sociale, un’ampia e aggiornata raccolta documentaria, un laboratorio di digitalizzazione che lavora intensamente per la creazione di una moderna biblioteca digitale. I partecipanti alla riunione hanno espresso la loro fiducia affinché la Calabria delle istituzioni non rinunci del tutto alla prospettiva di potenziare una piccola rete di moderne ed efficaci biblioteche, come avviene in tante altre realtà italiane progredite e civili. Ne va di mezzo la qualità della vita nelle principali città perché esse non sono solo dei centri informativi, ma anche dei luoghi identitari di servizi, cittadinanza e d’innovazione. L’incontro è poi proseguito ad analizzare gli impegni futuri dei due istituti culturali, la loro decisione di iniziare a muoversi congiuntamente a portare aventi progetti comuni a iniziare dal censimento delle edizioni del Cinquecento, dei manoscritti, alle iniziative culturali, alla costruzione della biblioteca digitale, alla formazione del personale.
Si è anche stabilito di formalizzare questa volontà stipulando un apposito protocollo d’intesa aperto alla partecipazione delle altre biblioteche della regione, tenendo anche conto del progetto di cooperazione che sta predisponendo il Ministero per lo sviluppo economico, Agenzia per la coesione, per dotare le città calabresi di strutture polifunzionali di servizio alla cittadinanza, dell’informazione e della cultura.