Arpacal sempre più autorevole nello scenario calabrese
"L'autorevolezza e l'attendibilità si conquistano sul campo, e noi vogliamo essere nelle condizioni di giocare questa partita, anche perché stiamo parlando dell'ambiente e della salute di tutti noi calabresi; e l'anno che si sta concludendo è servito proprio a potenziare la nostra tecnologia ed il know-how dei nostri dipendenti per vincere questa sfida".
E' un bilancio di fine anno all'insegna del rafforzamento delle competenze e di risultati concreti raggiunti, quello che ha tracciato oggi, nel corso di una conferenza stampa, il prof. Vincenzo Mollace, Direttore generale dell'Arpacal (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria).
"Abbiamo strutturato, ma il percorso non è ancora completo - ha detto Mollace - dipartimenti provinciali con nuovo personale ed attrezzature d'altissima tecnologia, in grado di fornire elevato supporto tecnico-scientifico al territorio, affiancando loro centri d'eccellenza in grado di supportarli nelle attività di ricerca, come il delicato settore della tossicologia alimentare o quello dell'epidemiologia ambientale".
Non sono mancate anche le soddisfazioni "oltre Pollino" per l'Agenzia ambientale calabrese. "Siamo una delle pochissime Arpa d'Italia, se non l'unica - ha proseguito Mollace - a vantare quindici pubblicazioni su altrettante riviste scientifiche internazionali, a dimostrazione di come la nostra ricerca inizi produrre gli effetti programmati. Gli stessi effetti che abbiamo pianificato in progetti complessi, ai quali il Ministero della Salute ha voluto dare un finanziamento di oltre duecento mila euro, per studiare la connessione tra le possibili fonti di inquinamento ambientale e la salute collettiva. Oppure il monitoraggio delle biotossine algali, che ci vede unica Arpa del meridione d'Italia a lavorare per questo progetto".
Non sono mancati cenni ai casi che hanno conquistato l'attenzione dei Media nazionali ed internazionali sul finire dell'estate scorsa. "Anche su vicende particolarmente delicate, come la tanto nota "Nave dei Veleni" o il caso del fiume Oliva ed altri ancora - ha detto il direttore Generale dell'Arpacal - abbiamo consolidato il nostro ruolo di organo tecnico-scientifico di supporto alla Regione ed altre istituzioni, Magistratura in primis, mantenendo volutamente un profilo operativo molto alto e comunicativo basso, non perché non fossimo nelle condizioni di gestire quei momenti o perché non avessimo dati a disposizione: la nostra scelta è stata quella del rispetto dei ruoli e, soprattutto, di fare parlare i dati ambientali, però scientificamente attendibili, che si ottengono solo dopo tempi lunghi di ricerca sul campo".
La missione dell'Arpacal si sostanzia anche in azioni coerenti, per dimostrare l'animo ambientalista della stessa Agenzia. "Il nostro non vuole essere un vanto, anche perché riteniamo che in questo periodo ogni ente pubblico debba fare la sua parte - ha infatti detto Mollace - ma l'Arpacal è una delle pochissime pubbliche amministrazioni calabresi che, sfruttando fondi regionali, ha deciso di dotarsi di un proprio parco fotovoltaico, distribuito sulle sedi dipartimentali provinciali, in grado di fare fronte al nostro fabbisogno energetico che, soprattutto nei laboratori, è importante".
Sul fronte dei progetti legati al censimento e monitoraggio dei fattori di pressione ambientale, l'Arpacal conclude il 2009 con importanti risultati. "Dal Ministero dell'Ambiente - ha affermato Mollace - abbiamo avuto un primo via libera al Piano regionale di qualità dell'aria che, in collaborazione con il Dipartimento Ambiente della Regione, abbiamo finito di predisporre proprio in queste ultime settimane dell'anno, colmando un gap importante. Anche per il Piano della qualità dell'acqua, abbiamo concluso un accordo con l'assessorato Lavori Pubblici della Regione per poter installare, sulla scorta dell'esperienza che abbiamo maturato nel monitoraggio on-line dei depuratori, centraline di monitoraggio telemetrico dei principali bacini idrici dai quali derivano le condotte per l'acqua potabile. Massiccio il nostro impegno anche nel controllo delle discariche in uso, ma anche quelle in disuso, non solo per il rispetto dei criteri che ne regolano la gestione e manutenzione, ma soprattutto per il monitoraggio del biogas che viene prodotto dalla macerazione dei rifiuti in discarica".
"Ogni matrice ambientale che ci riguarda - ha concluso Mollace - ha visto l'Arpacal protagonista nel 2009 per la realizzazione di prodotti e servizi, che sono il fondamento stesso della nostra esistenza, al fine di censire e monitorare i fattori di pressione ambientale, e proporre degli strumenti di mitigazione degli stessi; con l'obiettivo finale di preservare l'ambiente e la salute collettiva. Ma nel 2010 faremo di più: punteremo ancora sull'educazione ambientale nelle scuole, la comunicazione sarà una leva importante della nostra azione, scommetteremo sulla formazione dei nostri tecnici e, dati alla mano, faremo i nomi di coloro che, ad esempio nella delicata materia della depurazione, non hanno collaborato alla risoluzione delle tanto note criticità".