La nuova Legge di Stabilità e la Calabria
"Il notevole battage propagandistico del Presidente del Consiglio non riesce ad edulcorare la dura realtà. Si favoriscono i ceti redditieri e gli immobiliaristi non c’è una credibile politica di rilancio e di investimenti e della produzione, non c’è nessun impegno serio, strategico, per la Calabria e per il Sud". E' quanto scrive la Cgil Calabria.
"Si riducono - continua la nota - i fondi per gli ammortizzatori sociali, si scaricano le tensioni sulle Regioni per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali complicando ulteriormente la vita a tante famiglie di lavoratori precari e in mobilità.
E’ una presa in giro le misure annunciate sulla povertà distanti dalla proposta del Reis (Alleanza contro la Povertà).
Non si prevedono le risorse per i lavoratori socialmente utili calabresi e non ci sono i fondi per la forestazione, mancano i soldi sul dissesto idrogeologico calabrese.
Si continua nella politica disastrosa che viene contrabbandata come riforme istituzionali e si prevede il taglio dei Tribunali e si escludono i precari della giustizia calabrese, che sono circa 700, da prospettive occupazionali.
Il famoso master plan per il Sud, allo stato attuale, è fatto solo di annunci e si complicano le politiche regionali che sono costrette a fronteggiare una situazione sociale esplosiva. Le pensioni, che nei giorni scorsi ha visto la mobilitazione di lavoratori e pensionati in Calabria, contro la Legge Fornero, non c’è n’è traccia ed le proposte annunciate sono irrealizzabili.
La CGIL Calabria lavorerà insieme alle altre OO.SS. unitariamente per una stagione di forti mobilitazioni per cambiare la Legge di Stabilità e dare risposte alla condizione drammatica di tanti precari, giovani, lavoratori in mobilità che nei giorni scorsi sono scesi in campo con forti presidi e per i quali è previsto un confronto alla Regione, per martedì della prossima settimana, speriamo risolutivo delle aspettative".