Fortugno (UIL PA): “Il carcere di Laureana di Borrello verrà chiuso, scelta incomprensibile”
“Il Carcere modello di Laureana di Borrello verrà chiuso definitivamente, scelta Politica incomprensibile duole vedere una realtà invidiata a livello Europeo in materia di Trattamento e Rieducazione del Condannato dove tutto ciò veniva garantito dalla professionalità del Personale Penitenziario operante nella struttura, sotto l’attenta guida del Direttore Angela Marcello e dal Comandante di Reparto Commissario Sergio Floresta.” Lo afferma Bruno Fortugno, Segretario Generale Territoriale della UIL PA Penitenziari di Reggio Calabria.
“Dopo 4 Leggi svuota carceri messe in atto dal Governo i problemi nel mondo penitenziario sono aumentati rispetto al passato, - commenta Fortugno - se non si riesce ad avere un equilibrio della dignità delle parti non ci sarà progressione ma declino. C’è bisogno di avere Istituti a Custodia Attenuata, come quello di Bollate (MI) o quello di Laureana di Borrello (RC) entrambi ritenuti a livello Europeo Istituti -modelli da seguire. Quest’ultimo voluto e creato dal compianto Servitore dello Stato Paolo Maria Quattrone che cosi amava definirsi. La differenza che contrassegna i due Istituti Penitenziari è quella di tendere alla rieducazione fattiva del detenuto, abbattendo di fatto la recidiva, restituendo alla società un soggetto nuovo e migliore".
"Fermo restando la certezza della pena, - continua il Sindacalista - che non vuol dire “stare chiuso 24 su 24 ore in una cella”, la certezza della pena deve intendersi tanto per fare un esempio, “avere un processo giusto, veloce, ed una pena proporzionata al tipo di reato, da scontare nei penitenziari secondo le Leggi e i Regolamenti vigenti” -tenere sotto chiave una persona detenuta- per 24 ore in una cella per tutta la durata della pena, la storia ci insegna che si raggiungono solo fallimenti. Orbene l’art. 27 della Costituzione ci indicata inconfutabilmente la strada da seguire per la soluzione del problema e cioè, “Le pene devono tendere alla rieducazione del condannato e non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità – per questo non si comprendono certe scelte Politiche".
"Giova anche ricordare che le pene e la loro esecuzione non possono essere lesive della dignità e della personalità umana, allora bisogna chiedersi se lo Sato Italiano viene condannato dalla Comunità Europea per il reato di tortura, sol perché non ha garantito quanto la Costituzione Italiana impone, la domanda da farsi è :“CHI SONO I TORTURATORI”. Spero che la Politica si ravveda sulla scelta - chiosa Fortugno - e lasci in vita l’Istituzione positiva, quale è la Casa di Reclusione di Laureana di Borrello.”