Legalità, Miceli (M5S): “A Rende un parco in memoria delle vittime delle mafie”

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Mai come in questo momento storico c’è bisogno di riaffermare il concetto di legalità nell’area urbana cosentina. I fatti di cronaca che giornalmente invadono i nostri giornali, le notizie di commistioni politico-mafiose che si affacciano prepotentemente sullo scenario pubblico, i delitti aberranti consumati in ogni angolo di questa provincia, ci portano a ripensare la necessità di un’azione concreta da parte delle istituzioni per riaffermare i diritti fondamentali dello Stato”. Ne è convinto Domenico Miceli, consigliere comunale di Rende del Movimento 5 stelle.

“È in quest’ottica che abbiamo deciso di ripartire dal territorio e sul territorio con un progetto di sensibilizzazione ed educazione alla legalità che lasci dietro di sé segni tangibili e simbolicamente ben definiti. La nostra proposta, inoltrata al sindaco di Rende, alla Giunta e a tutti i consiglieri comunali, è quella di intitolare il parco Emoli del nostro Comune al piccolo Cocò Campolongo, barbaramente ucciso dalla mafia il 16 gennaio 2014 alla tenera età di tre anni. Il suo omicidio dimostra, laddove ce ne fosse ancora bisogno, la mostruosità delle organizzazioni mafiose che in nome di un obiettivo criminale imprimono al mondo morte e distruzione.

Come Movimento 5 Stelle siamo convinti che il fenomeno mafioso si può e si deve abbattere non solo con l'uso della forza pubblica, ma soprattutto con una profonda opera di espansione della cultura della legalità a ogni livello, e questa espansione culturale passa anche dalla conservazione della memoria di onorevoli Uomini di Stato che hanno sacrificato la propria vita per l'affermazione della legalità e dello Stato di diritto contro il fenomeno mafioso e delle vittime innocenti barbaramente trucidate. Gli atti e quindi i segnali di un’Amministrazione sono fondamentali per quello che determina il percorso di legalità di un’intera comunità.

È quindi simbolica l’individuazione di un Parco, dove altri bambini come il piccolo Cocò sono soliti giocare, come segno di speranza per un futuro senza le barbarie mafiose per le nuove generazioni. Degli alberi possono costituire, altresì, il segno tangibile e perenne del sacrificio di coloro che sono stati uccisi dalla mafia solo perché facevano il proprio dovere e solo perché credevano nei valori di giustizia e di legalità”.