Legge di stabilità, Molinari: “questa manovra emargina la Calabria”
“Sin da quando ho potuto far valere la mia voce libera in Parlamento ho rappresentato, nel precedente governo come nell'attuale, l'esigenza che l'Italia procedesse, per superare la crisi congiunturale, a politiche economiche "espansive". Solo questo tipo di misure sono in grado di rispondere alle esigenze sociali che, in una democrazia avanzata, devono essere soddisfatte, a prescindere dai problemi innestati da una crisi di sistema. Una crisi aggravata, invece, da un'austerità derivata da un'ideologia neoliberale - miope ed interessata - imposta da organi monetari e finanziari, desiderosi di addossare ad altri la loro "culpa in vigilando", sullo scoppio delle bolle speculative”. È quanto scrive Francesco Molinari, vice presidente Commissione Finanze e Tesoro.
“Non si può sottacere che questo Governo sta varando una manovra che pesa come una “roulette russa”, sul futuro del nostro Paese, trattandosi di un'espansività giocata sui numeri dei parametri imposti dall'Europa e sui loro spazi di flessibilità e che da questi, pretende di far scaturire l'effetto di una ripresa di cui, solo alcuni timidi sprazzi, si intravedono negli “zero virgola” descritti dall'ISTAT e in scenari internazionali che sembrano annunciare tendenze opposte. Non basta giocare sui numeri per riavviare la nostra economia, occorrono scelte di campo e qualitative che a questa Legge di Stabilità mancano.
Nulla continua ad essere fatto per intaccare le sacche di inefficienza e di parassitismo, che bloccano il nostro Paese, e che rendono gravi le disuguaglianze sociali che, negli ultimi 10 anni, hanno portato sulla soglia della povertà persino ampi settori del nostro ceto medio. In tutto questo la Calabria - sud del Sud - continua a rimanere emarginata da una Legge di Stabilità che dispensa dati sui costi standard, che sfiorano la “fantasiosita’”, e omettendo di parlare, invece, di fabbisogni standard, in cui i LEA non vengono rispettati e moltitudini di cittadini sono tenuti al giogo dei lavori socialmente utili, di cui rimangono ancora da pagare le indennità del 2014. Ormai, al Senato, perciò, quando vediamo spuntare, dall'inappuntabile toeletta, il volto del Ministro Boschi sappiamo cosa dobbiamo attenderci : solo "chiacchiere e distintivo", la cifra stilistica del Governo Renzi”.