Integrazione Ospedale Pugliese, un’opportunità da cogliere

Catanzaro Attualità

"La questione dell'integrazione tra Università e Pugliese non può essere vissuta come l'ennesimo scippo nei confronti di Catanzaro. Questo atteggiamento vittimistico va combattuto se si vuole che Catanzaro diventi nei fatti il capoluogo della Calabria".

E' quanto ha scritto Giuseppe Valentino - Segretario Generale CGIL Catanzaro.

"La Cgi - continua la nota - ritiene che dall'integrazione possano crearsi opportunità per la città ed il suo tessuto economico. Non ci accontentiamo di accodarci a posizioni facili, poluliste e di campanile che gridano alla morte della città qualora l'attuale Ospedale regionale cambiasse sede. Che senso ha difendere un palazzo? A chi giova? Di sicuro a coloro che di questo dibattito si nutrono per far crescere il proprio consenso tra i cittadini, approfittatori che colgono queste ghiotte occasioni per ergersi a paladini della catanzaresità.

La CGIL è convinta che in una visione strategica sul futuro l'attuale struttura potrebbe colmare la scarsa disponibilità di alloggi per gli studenti universitari.

Immaginiamo se l'attuale Pugliese fosse trasformato in un vero e proprio campus per gli studenti di Medicina (senza consumare altro suolo a Germaneto) e Farmacia, trasformando le attuali stanze per la degenza in moderni mini-appartamenti; completo di laboratori per la didattica e di servizi per il ristoro.

Non gioverebbe questo alla città Capoluogo, al suo sistema di servizi e di trasporti? O si vuole continuare a difendere dei totem non considerando che il Pugliese non è né di Catanzaro nè dei suoi abitanti ma di tutti i cittadini del mondo che hanno bisogno di assistenza sanitaria. Per mantenere vive quattro attività commerciali che vi ruotano attorno non si può costringere tutto il mondo a subire i disagi che storicamente l'allocazione del Pugliese nell'attuale zona della città portano all'utenza e a chi ci lavora.

Bisogna guardare oltre superando limiti culturali ed ideologici che non faranno crescere nè l'economia ne la qualità della vita del Capoluogo di Regione e dell'intera Calabria".