Legge Lazzati: Traversa, pietra miliare nella lotta alle infiltrazioni mafiose

Catanzaro Politica

“La definitiva approvazione al Senato del disegno di legge “Lazzati”, che vieta alle persone sottoposte a misure di prevenzione di fare propaganda elettorale è una pietra miliare nella lotta alle infiltrazioni mafiose, al condizionamento della libertà di espressione degli elettori”. Lo afferma in una dichiarazione l’onorevole Michele Traversa, deputato e coordinatore provinciale del Pdl, commentando l’approvazione definitiva da parte del senato del disegno di legge del centro Studi Lazzati. “Con il voto unanime dei Senatori – commenta Traversa - si completa l'iter procedurale del progetto che da diventa legge. Dopo 17 anni d’attesa un progetto diventa finalmente legge. Si tratta di uno storico risultato e di una risposta di estrema importanza da parte della Camera e del Senato rispetto ad un problema che ormai investe tutti i settori e tutta l’Italia quello dei rapporti mafia – politica. Fenomeni che il governo ed il ministro dell’Intermo Maroni e della giustizia combattono quotidianamente. Con la trasformazione del disegno di legge in legge, - aggiunge Traversa - il Parlamento non ha fatto altro che creare quelle condizioni per impedire che, nello svolgimento della attività politica, ma soprattutto nel corso della compagna elettorale, elementi sottoposti alla sorveglianza speciale, possano concretamente condizionare le libere attività democratiche e che permette, appunto, di troncare quello oscuro cordone di complicità che può esistere tra mafia e politica e che inevitabilmente condiziona la democrazia e limita la libertà”. Per Traversa “questo è lo strumento per combattere definitivamente le collusioni mafiose. E’ una vittoria, non solo per la democrazia, ma anche per il Parlamento che approvando un disegno di legge punisce i mafiosi e i politici che ricorrono alla loro rete di rapporti per raccogliere consenso e voti. Da deputato calabrese – conclude - sono orgoglioso della trasformazione in legge del progetto predisposto dal Centro Studi Lazzati, presieduto da Romano De Grazia, un magistrato impegnato in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata, e che si è battuto per anni perché il suo disegno diventasse legge e che ha visto coinvolti deputati di diversi schieramenti nelle fasi istruttorie”.