Legambiente: il commissariamento di Arpacal sia l’occasione per ripartire
“Dopo il commissariamento dell’Arpacal, vogliamo cogliere l’occasione per invitare ad una profonda riflessione politica sul ruolo di questa importante agenzia.” È quanto rende noto in un comunicato Legambiente Calabria.
“Il nostro Paese si è dotato di un sistema di Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente dopo il referendum abrogativo sui controlli ambientali del 1993. L’Arpacal è stata istituita dopo ben 6 anni, nel 1999. Le finalità e gli obiettivi dell’Agenzia sono quelli di operare per la tutela, il controllo, il recupero dell'ambiente e per la prevenzione e promozione della salute collettiva,- afferma Legambiente - perseguendo l'obiettivo dell'utilizzo integrato e coordinato delle risorse, al fine di conseguire la massima efficacia nell'individuazione e nella rimozione dei fattori di rischio per l'uomo, per la fauna, per la flora e per l'ambiente fisico.
Spettano invece alla classe politica, al Consiglio e alla Giunta regionale, la pianificazione, la programmazione, il coordinamento e la vigilanza degli interventi di protezione ambientale. Attività che però non sempre sono state svolte in modo efficace. Chiediamo quindi alla politica di porre in essere una seria programmazione delle attività dell’Arpacal. Da qui bisogna ripartire per una nuova gestione ed un nuovo funzionamento dell’Agenzia, improntato all’efficacia dell’azione. Riteniamo importante e necessario procedere ad un rafforzamento della rete regionale dei monitoraggi e per farlo è necessaria soprattutto una ferma volontà politica da parte della Regione.
Se i disegni di legge in discussione al Parlamento rappresentano un primo passo importante verso la riforma delle Agenzie, è necessario che si crei un percorso e una consapevolezza condivisa con tutti i soggetti interessati. È questo il momento giusto – sostiene Legambiente - per compiere un importante passo sull’assetto istituzionale di un soggetto importante preposto ai controlli nella nostra Regione.
Una maggiore rigorosità e qualità nei controlli ambientali è importante alla luce di alcune questioni da affrontare nel breve periodo:
- obiettivi di qualità sui corpi idrici previsti dalla direttiva europea 2000/60, da attuare entro il 2015, con una adeguata messa a sistema della rete di controllo, delle risorse economiche e strumenti necessari;
- aree oggi soggette a vincolo di bonifica: il decreto semplificazioni in questo settore pone importanti novità, soprattutto per poter agevolare gli interventi e il riutilizzo delle stesse.
È chiaro che ad una semplificazione normativa e nell’iter di bonifica dei siti le garanzie di operazioni corrette e di prevenzione del rischio per le comunità coinvolte devono arrivare da un sistema di controlli efficace, tempestivo e soprattutto accurato da parte degli enti competenti. È necessario, quindi, attrezzare l’Arpacal a svolgere questo ruolo. Un ruolo quest’ultimo tanto più importante se pensiamo all’urgenza di avviare le bonifiche e la riconversione ecologica e di riutilizzo delle aree oggi dismesse nella nostra regione;
- domanda di controlli e informazioni sugli inquinanti: vi è una crescente richiesta da parte delle amministrazioni locali e dei cittadini sugli effetti delle emissioni di alcune sostanze e sugli inquinamenti (es. amianto, elettrosmog, rifiuti, falde acquifere, etc..).”
“Occorrono obiettivi chiari ed una programmazione seria – dichiara Francesco Falcone, presidente Legambiente Calabria – ai quali vanno destinate risorse economiche adeguate e che devono essere direttamente correlate ad un miglioramento delle prestazioni e delle attività che andranno verificate con costanza e continuità. Solo un sistema di controllo attendibile ed efficace può ristabilire quel clima di fiducia nei cittadini verso le istituzioni preposte alle verifiche. Infatti, solo rafforzando questo sistema si potrà portare a compimento il piano di bonifiche e riuso delle aree dismesse”.
Auspichiamo una rinnovata attività dell’Agenzia che ponga la nostra Regione nelle condizioni di meglio agire per risanare le devastazioni ambientali di cui la nostra terra è stata per lungo tempo oggetto.