Unindustria: “Percorso di legalità attraverso contrasto alla ‘ndrangheta”
Riaffermare i cardini della "legalità attraverso un’efficace politica di contrasto alla criminalità organizzata supportata da una responsabile attività di prevenzione territoriale, anche attraverso il coinvolgimento delle forze sane della società civile ed economica, per garantire i principi della libertà di impresa e della concorrenza leale" è stata la prima scelta compiuta dal Consiglio Generale di Unindustria Calabria insediatosi alla presenza del Direttore Sistema Associativo e Marketing di Confindustria Federico Landi. +
E' stato il Presidente Natale Mazzuca ad aprire i lavori e ad illustrare ai presenti il testo di un "Protocollo di Legalità" messo a punto con il Ministero dell'Interno ed il sistema locale delle Prefetture che verrà sottoscritto a breve alla presenza dei massimi rappresentanti delle istituzioni interessate. "La nostra prima azione concreta - ha affermato il Presidente degli industriali calabresi di Confindustria Mazzuca - non poteva che essere in direzione dell'affermazione della legalità a tutti i livelli, senza se e senza ma. A ciascuno la sua parte con senso di ruolo e responsabilità". Il più alto organo di rappresentanza di Unindustria Calabria, oltre che dei Presidenti delle sedi Territoriali Daniele Rossi, Michele Lucente, Andrea Cuzzocrea ed Antonio Gentile, del Presidente Piccola Industria Aldo Ferrara e di Ance Calabria Francesco Berna, si compone dei Presidenti delle sezioni merceologiche regionali e dei rappresentanti nazionali dei gruppi multilocalizzati operanti in Calabria come Ferrovie dello Stato, Enel ed Eni presenti con i rispettivi dirigenti Mannarino, Sirianni e Maiellare.
L'importanza dell'occasione è stata ribadita dal Direttore Landi di Confindustria che ha assicurato "vicinanza e massima attenzione verso la Calabria ed il suo sistema di rappresentanza delle imprese che ha saputo porsi all'evidenza nazionale realizzando un modello organizzativo che si pone all'avanguardia e come riferimento per tutti".
La discussione franca ed aperta che è seguita alla relazione del Presidente Mazzuca ed alla quale hanno preso parte tutti i presenti declinando i rispettivi punti di vista tanto come categorie che come territori, è servita a focalizzare problematiche, emergenze ed azioni necessarie per restituire smalto all'attività imprenditoriale e quindi allo sviluppo ed alla crescita economica e sociale del territorio. In conclusione dei lavori, Il Presidente di Unindustria Calabria Natale Mazzuca ha avuto modo di soffermarsi sui temi di maggiore valenza economica. In particolare, ha evidenziato che "la nostra Calabria, che pure ha sofferto e continua a soffrire più di altre regioni, inizia a mostrare qualche segnale positivo, seppure estremamente timido. Che cosa manca per trasformare questi segnali in una vera e propria ripresa? Manca una politica capace di adottare l’obiettivo della crescita dell’economia meridionale come stella polare della propria azione economica complessiva".
"Per non limitarsi alle sole analisi, ai rituali fatti di recriminazioni e di individuazioni di responsabilità sempre in carico a qualcun altro - ha ricordato il Presidente Mazzuca - Unindustria Calabria insieme alle Organizzazioni Sindacali ha offerto una serie di proposte operative contenute in un documento articolato denominato Un Patto per la Calabria. Una scelta fatta nella consapevolezza che oggi la vera sfida non è quella del facile populismo o dell'ancora più facile demagogia, la sfida vera è quella di avere il coraggio di rischiare la proposta offrendola in maniera trasparente alla possibilità di confronto, arricchimento ed implementazione. Non mi pare un contributo di poco conto, soprattutto per quanto attiene all'assunzione di responsabilità".
"Il Mezzogiorno e la Calabria - ha concluso il Presidente di Unindustria Calabria - possono veramente diventare il motore di sviluppo per tutto il Paese tanto in termini di ripresa della domanda interna che come attrattore di investimenti anche di ritorno dall'estero soprattutto per nicchie di specializzazione. Quello che serve è un disegno complessivo e coerente da parte di Governo e Regioni, in stretto coordinamento tra di loro, supportato da adeguate capacità di guida e sostenibilità finanziaria, anche per non ripetere gli errori del passato che invece, pare, rischiano di ripresentarsi con preoccupante puntualità".