Il Vicepresidente Viscomi sulla riorganizzazione della dirigenza regionale
Su proposta del Vicepresidente prof. Antonio Viscomi, la Giunta regionale, nell’ultima seduta, ha deliberato – informa una nota dell’Ufficio stampa – la riorganizzazione della struttura burocratica regionale, obiettivo significativo del programma politico del Presidente Oliverio.
I Dipartimenti saranno articolati soltanto in settori, ad ognuno dei quali sarà preposto un dirigente che avrà la cura e la responsabilità su specifiche materie e procedimenti. “Scompare - ha dichiarato il Vicepresidente - la tradizione distinzione tra dirigente di settore e di servizio e ogni dirigente avrà pari dignità, autonomia, potere di spesa e dunque responsabilità». I singoli settori saranno pesati ed ognuno di essi sarà collocato in una delle fasce già concordate con le organizzazioni sindacali alle quali corrispondono livelli differenziati per quanto riguarda la retribuzione di posizione e parametri differenti per quanto riguarda la retribuzione di risultato. I cittadini sapranno, per converso, esattamente chi ha in carico le loro pratiche e non dovranno più perdersi in un labirinto alla ricerca del dirigente competente.
I prossimi passi per implementare la riforma sono delineati nella deliberazione di giunta: ogni direttore generale dovrà formalmente definire i settori, gli addetti, le risorse e i procedimenti, tenendo conto del lavoro istruttorio già svolto nei mesi passati; la mappa dei procedimenti dovrà essere pubblicata on line, in modo che tutti possono immediatamente identificare l’ufficio di loro interesse. Successivamente i settori saranno pesati secondo la metodologia già concordata con i sindacati unanimi e quindi la Giunta assegnerà i dirigenti a tutti i nuovi settori sulla base di una procedura trasparente che valorizzerà le competenze e l’arricchimento professionale. A quel punto, la nuova struttura entrerà formalmente in vigore, accompagnata dalla formulazione del nuovo piano della performance che sarà elaborato ed approvato tenendo conto del nuovo modello organizzativo; nuovo per la Regione Calabria, ma già da molto tempo imposto dalle leggi dello Stato e dai più moderni criteri organizzativi orientati a semplificare le linee di comando.
Nell’ individuazione dei singoli settori, è stata adottata una logica funzionale al corretto svolgimento dell’attività amministrativa, ma non mancano precisi segnali di volontà politica: è stato istituito un settore dedicato alle iniziative in materia di legalità e sicurezza, è stata rafforzata l’area dedicata ai tributi, è stato introdotta una struttura di coordinamento strategico delle politiche sulla difesa del suolo, è stato valorizzato il tema delle politiche attive e passive del lavoro all’interno di una struttura di governo del mercato del lavoro, è stata riconfigurata l’area sanitaria prestando particolare attenzione al controllo dei costi, è stato riportato ad unità il controllo e il monitoraggio delle società, degli enti strumentali e delle fondazioni in house, è stata prevista una specifica struttura dedicata al “Sistema Gioia Tauro”.
Ai settori dirigenziali sono stati affiancati, in staff al Presidente, tre Nuclei di monitoraggio e valutazione sull’attuazione del programma, in particolare per quanto riguarda le opere strategiche di rilevanza regionale, sul sistema idrico integrato e sui rifiuti. E’ stata prevista la costituzione degli Uffici Regionali Territoriali, come strutture di prossimità rispetto ai cittadini: la loro implementazione avverrà dopo una precisa individuazione dei procedimenti che possono essere svolti in sede decentrata: prima dovranno essere stabilite le funzioni da decentrare, poi sarà costituita la struttura, al fine di evitare la creazione di scatole vuote.
La ridefinizione dei settori ha consentito una significativa razionalizzazione anche quantitativa, rispettando il limite numerico previsto dalla legge regionale, secondo cui il numero dei settori sommato al numero dei dipartimenti non può essere superiore al numero delle posizioni dirigenziali in dotazione organica che per l’anno 2016 è pari a 141 e arriverà nel 2018 a 135, contro le 164 posizioni dirigenziali del 2014. La riforma della struttura dirigenziale interessa anche i funzionari apicali dal momento che proprio costoro diventeranno i primi collaboratori dei dirigenti di settore. Anche per questo motivo, la delibera dà mandato per rivedere, nel rispetto delle procedure sindacali, il sistema delle posizioni organizzative e delle alte professionalità, al fine di valorizzare merito e competenza, anche mediante specifica formazione certificata. L’approvazione della delibera è solo un punto di partenza: ora inizia la fase di implementazione. Per coordinarla e monitorarla è stata prevista l’istituzione di un Gruppo di lavoro presieduto dal Vicepresidente Viscomi e che vedrà la partecipazione dei Dirigenti generali del Dipartimento “Organizzazione, Risorse Umane e Controlli”, e dei suoi dirigenti, del Dipartimento “Bilancio e programmazione economica” e del Segretario Generale. “L’approvazione della delibera di riorganizzazione -ha dichiarato il Vicepresidente - da parte della Giunta, preceduta da una intensa e feconda attività istruttoria di tutti i Dirigenti generali nonché dall’unanime atteggiamento positivo delle Organizzazioni Sindacali costituisce la prova più evidente che per cambiare le cose non servono le rivoluzioni ma bisogna prima di tutto cambiare atteggiamento e cultura, abbandonando logiche individualistiche e proprietarie, ed introducendo viceversa pratiche cooperative e di condivisione degli obiettivi”