Platania: testimonianza dei volontari laici della Missione Belèm
Ieri alcuni volontari laici della Missione Belèm di Contrada Pietra, Platania, hanno testimoniato l’esperienza di fede e di vita della Comunità voluta in diocesi personalmente dal vescovo Luigi Cantafora.
«L’interessante incontro con la Comunità Belèm di Platania ha permesso alle famiglie – sottolinea il parroco don Pino Latelli – di essere prese per mano e accompagnate alla grotta di Betlemme ad incontrare il Bambino Gesù da persone che, toccate con mano dalla tenerezza del Padre, hanno scelto come stile di vita quello di servire Gesù nei più poveri fra i poveri sull’esempio del Natale di Betlemme.
La forte esperienza con la misericordia del Signore, manifesta quanto Dio può fare quando tocca il cuore di tanti “angeli venuti dall’inferno”: da peccatori, ubriachi, drogati e assassini diventano strumenti di misericordia e missionari del vangelo per tante persone abbandonate e immersi nella povertà e nei vizi». Nel corso dell’incontro il coordinatore volontario laico Nebo Stefanovic, tra l’altro, ha affermato che «la missione Belèm è una famiglia per chi non ha famiglia.
Il Carisma Belém (Betlemme), che unisce tutti i membri di questo movimento, celibi e sposati, chierici e laici, uomini e donne, consacrati e non, consiste nell’incarnare e rivivere il miracolo di Betlemme: lo Spirito di Famiglia, forte ed umile, che esisteva tra Maria, Giuseppe e Gesù, nella povera grotta di Betlemme, una famiglia incarnata in mezzo ai poveri, come i poveri, per i poveri e con i poveri. La Missione Belém nasce nell’Anno Giubilare del 2000, si concretizza il 1 Ottobre 2005 nella diocesi di San Paolo (Brasile) e nel 2013 viene riconosciuta da Papa Francesco.
La Missione Belém è una Comunità che è sostenuta dal principio base della vita monastica “Ora et labora” e offre ospitalità alle persone che vivono nelle strade ma anche a coloro che vogliono fare un’esperienza forte di Dio e intraprendere un cammino di fede». L’incontro ha visto in seguito la personale e commovente testimonianza di altri membri del gruppo ed è terminato con domande rivolte dai genitori e dai ragazzi e con lo scambio di auguri di un buon Natale ormai alle porte.