Anoldo (Ugl Sanità): “Regione faccia chiarezza su bandi precari”
“Chiediamo alla Regione Calabria maggiore chiarezza sul bando che si accinge ad emanare per la stabilizzazione dei precari, in particolare sui criteri che verranno adottati per la ripartizione del personale nelle diverse strutture sanitarie”.
E’ la richiesta del segretario regionale dell’Ugl Sanità della Calabria, Francesco Anoldo, che in una nota esprime “forte preoccupazione per la confusione che si sta determinando sul bando per Infermieri e Oss, al momento pubblicato solo all’Albo Pretorio dell’Azienda ‘Pugliese Ciaccio’ di Catanzaro, e che prevede la stabilizzazione di 300 unità, con 150 posti riservati ai precari che dal 2006 lavorano presso le aziende dell’intero territorio regionale con contratti a termine e 150 per le nuove leve”.
Per Anoldo “ci sono diversi aspetti che non convincono: innanzitutto, ogni concorso pubblico deve riservare per legge alcuni posti alle categorie protette e nel bando in questione non ce n’è traccia. Inoltre, la scelta di bandire un concorso unico per l’intero territorio regionale e non per ogni singola azienda in base alle proprie necessità, è condivisibile per una questione di contenimento dei costi, ma lascia nell’incertezza totale
i lavoratori, perché non si dice nulla circa la loro distribuzione nelle diverse province, con il rischio che chi da anni lavora a Reggio Calabria venga mandato a Cosenza o viceversa. Infine, cosa accadrà a chi non risulta vincitore del concorso? Rimarrebbe in servizio fino al 2018, come stabilisce il DPCM, e poi verrà mandato a casa?”.
“Il Commissario Straordinario alla Sanità – prosegue la nota – ha anche avanzato la proposta di riaprire una vecchia graduatoria del 2009, ma la riteniamo inaccettabile sia perché condanna al precariato chi non aveva partecipato a quella selezione sia perché preclude la possibilità ai nuovi professionisti di accedere”.
“Crediamo – conclude Anoldo - che la continuità assistenziale si possa garantire confermando tutto il personale che ormai da 10 anni lavora nelle Aziende sparse nel nostro territorio e, a tal fine, reclamiamo un intervento efficace della Regione, capace di dissipare ogni dubbio e di evitare che l’opportunità della stabilizzazione diventi l’ennesimo buco nell’acqua”.