Emodialisi di Taurianova. Sul: “in ginocchio per carenza di personale”

Reggio Calabria Salute

“Una delle poche realtà, definite punto di eccellenza della sanità in provincia di Reggio Calabria, rischia di essere messa in discussione per carenza di personale Ausiliario e Infermieristico. Si tratta di un’assistenza di alto profilo, difficilmente riscontrabile altrove. Difatti, il senso di appartenenza del personale, l’aspetto umano nell’assistenza ai dializzati, i locali accoglienti e messi a norma, l’alta professionalità del personale Medico e Infermieristico, hanno permesso di offrire quel diritto alla salute a tantissimi cittadini affetti da malattie renali, seguendoli puntualmente sia nella fase preparatoria al trapianto, sia in quella post trapianto. Non solo, tantissimi cittadini a rischio chiedono assistenza nella fase conservativa e nel passaggio alle prestazioni dialitiche”.

Questo quanto sostiene Giuseppe Gentile, segretario generale del Sulpi, il Sindacato unitario lavoratori pubblico impiego, in una nota in cui sottolinea, ancora, come “a questo servizio, affluiscono oltre 50 dializzati della Piana di Gioia Tauro, alcuni con forme virali, ma tutti orgogliosi e contenti di aver trovato la giusta e completa assistenza. L’alta affluenza di ammalati ha scritto una bella pagina di storia degli ultimi decenni, tutte le attrezzature lavorano a pieno ritmo e richiedono la presenza costante del personale Infermieristico e Medico per interventi tempestivi, sia sulle macchine, sia sui pazienti in dialisi”. Nonostante ciò, denuncia però il segretario della sigla sindacale “le condizioni attuali mettono in discussione, sia il livello quantitativo, sia quello qualitativo delle prestazioni. Si è consapevoli che 11 unità di personale Infermieristico (tra questi vi sono 2 con i diritti della Legge 104/92 e 5 con limitazioni funzionali) e un solo Ausiliario vicino ai 60 anni, non sono sufficienti a garantire l’assistenza ai dializzati, l’emergenza dialitica, l’ambulatorio Medico ed il centro C.U.P. interno al Servizio stesso.

“La carenza di personale Ausiliario - segnala Gentile - è il primo punto da risolvere, altrimenti, il venir meno della costante igiene quotidiana dei locali e dell’approvvigionamento giornaliero di tutto il materiale sanitario (flaconi, sacche concentrate, ecc.), rischia di bloccare l’assistenza per motivi igienico sanitari. In questo scenario, l’intero carico di lavoro grava sulle spalle dell’esiguo numero di Infermieri Professionali presenti nei turni di servizio attivi nelle 12 ore diurne con reperibilità notturna e festiva. Da ciò ne deriva una pluralità di mansioni a carico degli Infermieri Professionali ed un’impossibile gestione puntuale dell’ammalato.

“Insomma, non è possibile assentarsi dal luogo dove si effettuata la dialisi per spostarsi nei locali del piano inferiore per gli approvvigionamenti, oppure, sanificare gli ambienti e contemporaneamente monitorare e intervenire per assistere l’ammalato durante la fase dialitica. Siamo convinti che – conclude il segretario del Sulpi - da subito la gestione commissariale troverà il tempo per farsi carico di questi problemi e assumere le giuste decisioni per mantenere la qualità e l’efficienza di questo Servizio Pubblico Essenziale”.