Tariffe Tari Rende, Crusco: “Nel prossimo anno riduzione per le famiglie”
“Riduzione della Tari sulle abitazioni di Rende nel prossimo anno. La nostra politica finanziaria porterà buoni frutti e i risultati saranno a vantaggio delle famiglie. Per adesso abbiamo abbassato la pressione fiscale sulle imprese perché crediamo che la creazione di nuovi posti di lavoro sia un obiettivo prioritario. Ma non abbiamo la bacchetta magica. Ci serve il tempo necessario perché le nostre politiche possano dispiegarsi al meglio”. È quanto afferma Antonio Crusco, assessore al Bilancio del Comune di Rende
“C’è stato un tempo in cui le spese allegre erano la norma fra gli amministratori del Comune di Rende. Spendi e spandi in lungo e in largo era il motto di tanti detrattori di oggi. Debiti accumulati e politiche fiscali discutibili hanno demolito le casse del Comune, tanto che il sindaco Marcello Manna, una volta vinte le elezioni, ha preso in seria considerazione l’ipotesi di rimettere tutto nelle mani della Corte dei Conti. Però la città aveva bisogno di una reazione e di un impegno concreto. Un impegno non visibile, non sbandierato, né urlato.
Con i numeri non si scherza, cari concittadini. Gli aumenti che avete trovato in bolletta sono figli di quelle politiche scellerate, ne sono una diretta conseguenza. Quando qualcuno chiama in causa questa illusoria età dell’oro, sappia che quell’età ha determinato un terremoto finanziario. Siamo noi che stiamo ricostruendo le finanze del Comune, ripartendo dalle macerie, da cocci ereditati. La nostra azione è sintetizzabile in una parola: risanamento. Non siamo noi ad aver prodotto un debito così grande. Noi, per parte nostra, abbiamo messo in campo tutte le azioni amministrative necessarie per uscire dal Pre-dissesto con 7 anni di anticipo. Il Bilancio non è un’entità legata alla finanza creativa. I soldi sono quelli, le entrate e le uscite sono lì, sotto gli occhi di tutti.
E tutti devono capire cosa stiamo facendo per il bene di Rende. Già nel periodo in cui ha governato il commissario le cose erano cambiate. Da parte nostra non possiamo che riconfermare quella linea per via della procedura di uscita dal Pre-dissesto. Mi preme altresì ricordare che l’aumento relativo al 2014-2015 è stato votato e approvato in consiglio comunale nel luglio del 2015. Ci abbiamo messo la faccia e ci siamo assunti la responsabilità di decidere cosa fosse meglio per l’intera comunità. Sarebbe stato più semplice e populistico praticare una politica tributaria rispetto alla Tari ripartendo un carico minore per le famiglie. Sì, sarebbe stato più facile. Però non è questo il mandato che ci hanno affidato i cittadini quando hanno scelto che fossimo noi a governare la città di Rende.
Nessuno intende negare gli aumenti della Tari sulle abitazioni. E nessuno può altresì negare, persino i detrattori, che Rende, insieme a Cosenza, ha le tariffe della Tari più basse dell’area urbana nel capitolo relativo proprio alle abitazioni.
Così come nessuno può negare l’esistenza di una Tari spropositata per le attività commerciali di Rende prima del nostro arrivo. Due strade erano percorribili: Lasciare tutto invariato per le strutture ad uso domestico e costringendo piccoli e medi imprenditori all’ennesima decima dal parte della pubblica amministrazione; oppure cercare un punto di equilibrio. Per noi questo equilibrio si traduce in piccoli aumenti per le famiglie per questo anno. Chi parla di grandi aumenti non conosce le tariffe degli altri Comuni. Chi strumentalizza le difficoltà dei nostri concittadini per ottenere un titolo sul giornale non si rende conto di quanto difficile sia l’uscita da una stagnazione lunga e ancora pericolosa.
Avremmo dovuto continuare a vessare le piccole e medie imprese? Avremmo dovuto distruggere dal punto di vista tributario il cuore pulsante di una città. Le attività economiche generano ricchezza e occupazione. Senza la loro capacità di innovare e creare valore e lavoro la città morirebbe; collasserebbe immediatamente. Questo concetto forse non è chiaro a chi, senza alcuna capacità e senza studi economici, si cimenta in giudizi superficiali, puerili e di bassissima lega. Di bassa lega come le falsità scritte da chi agisce e scrive sotto dettatura dell’ex dominus di Rende. E’ stata chiamata in causa la figura di Antonio Infantino, dirigente del settore Bilancio. Abbiamo fiducia nell’operato di Infantino. Ma anche lui, al pari di tutti gli altri, se commetterà degli errori, sarà rimosso dall’incarico.
Siamo noi che diamo la direzione politica e così sarà per molti anni. Se ne facciano una ragione in tanti a Rende. Questo accanimento contro di noi ci fa capire che siamo sulla strada giusta. Altri devono pensare a costruire una strada. Magari non affidandosi alla promozione pubblicitaria di un pennivendolo di turno prima scaricato e poi riabilitato per volere del tiranno”.