Tutela dell’ambiente e degli animali, denunce e sanzioni in Sila
Nei giorni appena trascorsi, è stata intensificata l’attività degli agenti del Nucleo Operativo di Cosenza del Servizio Nazionale Vigilanza Ambientale della Lipu, sotto la guida del Coordinatore Provinciale Domenico Laratta. Gli agenti zoofili della Lega Italiana, con base operativa e logistica a San Giovanni in Fiore, hanno eseguito una capillare attività di controllo del territorio silano, per prevenire e reprimere gli illeciti in materia di tutela degli animali, con particolare riguardo a quelli d’affezione, e alla fauna selvatica. Diversi sono stati gli interventi portati a termine, con sopralluoghi, ispezioni, denunce penali, sanzioni amministrative e segnalazioni alle autorità competenti.
Un primo caso è avvenuto in Contrada Saltante, periferia del centro abitato di San Giovanni in Fiore, dove grazie della tempestiva segnalazione da parte di un residente della zona, sono stati tratti in salvo diversi cuccioli di cane, abbandonati da parte di ignoti, nella notte tra i giorni 13 e 14 Febbraio, ed ora accuditi dallo stesso segnalatore. I fatti, sono stati portati a conoscenza della Procura della Repubblica di Cosenza, tramite l’invio di una dettagliata informativa contenente l’ipotesi di reato di Abbandono di animali (previsto dall’Art. 727 del codice penale).
Grazie alla collaborazione di altri cittadini, sono pervenute poi alcune segnalazioni a cui gli agenti zoofili hanno immediatamente dato seguito, accertando diversi comportamenti illeciti, immediatamente sanzionati con processi verbali a carico di persone identificate e per violazione a leggi e regolamenti in materia di animali, in particolare per aver lasciato incustoditi animali domestici lungo una pubblica via. In questi casi, oltre a garantire l’incolumità dei cittadini, si tende ad assicurare soprattutto la sicurezza degli animali, che possono essere esposti, se non debitamente custoditi, a vari pericoli, come investimenti accidentali o ad atti di violenza, soprattutto ad avvelenamenti; circostanza, quest’ultima, purtroppo molto presente nell’area urbana di San Giovanni in Fiore e che ha visto, negli anni, numerosissimi interventi e denunce proprio per opera degli agenti del Servizio Nazionale Vigilanza Lipu.
In un caso, un uomo del posto, è stato sanzionato per omessa custodia e malgoverno di animali, ipotesi depenalizzata (dalla L. 689/1981) a cui si applica una sanzione amministrativa. In pratica, un grosso molossoide, sfuggito al controllo del proprietario, stava generando molta ansia e paura tra i residenti di un quartiere della città.
Inoltre le stesse Guardie, nei giorni passati, si sono imbattuti in un recente e presunto taglio abusivo di circa trenta alberi di Cerro, di varia dimensione e pezzatura. Nei boschi di Colle Quaranta, agro di San Giovanni in Fiore, zona ricadente nel Parco Nazionale della Sila, durante un servizio dedicato alla ricerca di bocconi avvelenati, è stato rilevato uno strano taglio; ad insospettire gli agenti zoofili, sono state le ceppaie nascoste con del terriccio e foglie secche, modalità con cui, spesso, vengono nascosti proprio i tagli abusivi.
La zona è di notevole pregio ambientale e paesaggistico. Le guardie, essendo dei pubblici ufficiali con decreto di nomina prefettizio, ritenendo che il fatto potesse costituire un reato perseguibile d’ufficio, hanno così redatto una denuncia da inoltrare alla Procura della Repubblica di Cosenza. I tagli abusivi, ricordano dal servizio di vigilanza LIPU, “spesso integrano gravi delitti puniti dal codice penale, come il furto, il danneggiamento e il deturpamento di bellezze ambientali, per cui giova ricordare che in questi casi, la cittadinanza è invitata a segnalare prontamente al numero di emergenza ambientale 1515, del Corpo Forestale dello Stato, eventuali illeciti in materia”.
Il Coordinatore provinciale degli agenti giurati zoofili della Lupi, Domenico Laratta, ricorda ancora una volta “che le riforme in materia di Polizia Provinciale e Corpo Forestale dello Stato, stanno generando un vuoto soprattutto nella lotta al bracconaggio sul territorio, per cui, dopo gli innumerevoli appelli e interventi dello stesso, soprattutto rivolti alla Regione Calabria, nuovamente lancia l’appello alla Regione Calabria, affinché possa immediatamente stipulare un protocollo d’intesa soprattutto con i corpi di polizia provinciale calabresi, specializzati storicamente nella lotta l bracconaggio e ai delitti ambientali, in una regione, ai primi posti per questi tristi fenomeni!”.