Ara verso il fallimento, a rischio i controlli di carne e latte

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L’Ara (Associazione Regionale Allevatori della Calabria) verso il fallimento. Sono 16 mesi che i dipendenti non vengono retribuiti, a rischio i controlli di carne e latte. È quanto lamenta una delegazione cosentina dei dipendenti dell’Associazione che dal ‘76 fornisce una serie di servizi indispensabili di consulenza agli allevatori calabresi per garantire la qualità dei prodotti che ogni giorno arrivano sulle tavole dei calabresi.

Nonostante i diversi incontri con rappresentanti delle istituzioni regionali, con rappresentanti sindacali, nessuna risposta è stata data ai medici veterinari, agli zootecnici, ai dipendenti amministrativi che ormai da mesi continuano a garantire l’assistenza e la consulenza agli allevatori a loro spese. Nonostante la Regione abbia stanziato in bilancio 2 milioni e 700 mila euro per tale servizio la spesa non viene impegnata per poi essere trasferita all’ARA.

Quarantasette i dipendenti regionali, 50 i convenzionati (quest’ultimi non vengono retribuiti da ben 4 anni), tre i Direttori che, comunque, ad oggi stanno garantendo, anche se con molte difficoltà, la continuità delle attività fondamentali per le quali l’ente è sorto. Oggi però escono allo scoperto per conoscere le motivazioni di questa situazione che sta creando non poco problemi a tutte quelle famiglie che necessitano, per vivere, di quello stipendio ormai negato che anziché un diritto sembra ormai una chimera.

L’ARA è stata costituita nell’aprile del 1976 ed ha ottenuto il riconoscimento dalla Regione Calabria con la Legge 54 del 5/5/1990, per lo svolgimento di attività di coordinamento tecnico ed organizzativo dei propri associati. Dal 2011 ha iniziato ad operare come Organismo di I° grado in virtù della riorganizzazione del Sistema Allevatoriale Calabria avviata con l'approvazione dello Statuto dell'ARA Calabria. Tale riorganizzazione è stata definita per azzerare la disomogeneità organizzativa fra le Associazioni Provinciali Allevatori, azzerare la disomogeneità tra i servizi forniti agli allevatori, equiparare i costi dei servizi fra gli allevatori e le aree territoriali, predisporsi alla riduzione dei finanziamenti pubblici, rilanciare la struttura per dare risposte tecniche/economiche migliorando nel contempo l'attuale sistema dei servizi, ottimizzare le risorse economiche, migliorare il potere contrattuale del Sistema allevatoriale Calabria.