Occhiuto indagato per corruzione: “controllatemi tutto, non ho fatto nulla”
Il governatore della Calabria Roberto Occhiuto indagato per corruzione. Non è ancora chiaro nell’ambito di quale inchiesta sia coinvolto ma è lo stesso presidente della Regione a confermarlo, addirittura in un video affidato ai social e alla stampa.
“Non avrei mai pensato di dover condividere con voi una notizia di questo genere” esordisce Occhiuto davanti al telefonino, stringendo in una mano un foglio di cui svela subito il contenuto: “per la prima volta nella mia vita ho ricevuto un avviso di garanzia, mi dicono nell’ambito di un’inchiesta più ampia, che coinvolgerebbe più persone”.
Non entrando nel merito della questione, il governatore non ci sta e rilancia mostrandosi evidentemente sorpreso dell’accaduto: “in questi anni - sbotta - ho gestito la Regione con un rigore assoluto, che non ho fatto mai niente che si avvicinasse pure lontanamente a un’ipotesi di corruzione.
“Sereno un piffero”
“Solitamente si dice ‘sono sereno, confido nella magistratura’. “Sono sereno un piffero… - aggiunge con un piglio decisamente incazzoso - non sono sereno, perché essere iscritto nel registro degli indagati - anche a mia tutela, come mi dicono - per me è una cosa infamante: è come se mi avessero accusato di omicidio. È una cosa inverosimile che io possa essere avvicinato ad una ipotesi anche lontanamente vicina alla corruzione”.
“Non ho nulla da temere”
“Ma io - insiste ancora Occhiuto - non faccio come quelli che quando passano dall’altra parte cambiano opinione. In questi anni ho detto ai magistrati e agli inquirenti che in una Regione come la Calabria bisogna indagare, indagare, sempre indagare fino in fondo.
Fate la stessa cosa: indagate, indagate, indagate col massimo rigore, controllatemi tutto, perché io non ho fatto nulla di male”.
La richiesta di interrogatorio
Il presidente della Regione da sapere in conclusione di aver già chiesto, oggi stesso, di essere interrogato dai magistrati, anche “al buio, perché - dice - non so nemmeno quale circostanza mi viene contestata.
Una opzione, questa, che lo stesso Occhiuto sostiene di voler ottenere al più presto perché “per come mi sono comportato in questi anni non ho nulla da temere”, conclude.
Cinque indagati
Secondo l’agenzia Agi, sarebbero in tutto cinque le persone indagate nell’indagine, che è condotta dalla Procura di Catanzaro e che sarebbe partita da degli articoli del quotidiano “Domani”, relativi a dei presunti affari tra Occhiuto ed un suo collaboratore.
Sempre secondo il giornale nazionale, nell’inchiesta uno sarebbe Paolo Posteraro, ex manager dell’Amaco, azienda di trasporti del Comune di Cosenza, e oggi a capo della segreteria della Sottosegretaria del governo Meloni di Matilde Siracusano, compagna del governatore. La Guardia di Finanza avrebbe effettuato delle perquisizioni a casa di tutti e cinque.
Tajani: “persona perbene”
Il presidente incassa intanto la solidarietà di Antonio Tajani, leader di Forza Italia: “Conosco Roberto … da moltissimi anni. È una persona per bene e onesta. Sono certo della sua innocenza, non ho alcun dubbio sulla sua estraneità ai fatti contestati. Sono convinto che l’esito delle indagini gli renderà giustizia”, afferma su X il segretario degli Azzurri.