Una ‘cupola’ per gestire gli appalti pubblici: la Procura vuole il processo per Adamo, Oliverio e Occhiuto
Mandare a processo il governatore della Calabria Mario Oliverio, il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e l’ex consigliere regionale del Partito Democratico Nicola Adamo, ma anche la parlamentare Pd Enza Bruno Bossio.
Questa la richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro che vuole dunque il rinvio a giudizio dei quattri importanti soggfetti politici, coinvolti nell’inchiesta “Passepartout” (QUI), che nel maggio scorso fece scattare un avviso di garanzia per Adamo e Oliverio, con l’accusa di associazione a delinquere.
Gli inquirenti contestarono infatti la presunta esistenza di un “sistema” per gestire il settore degli appalti pubblici e che, sempre secondo la tesi degli inquirenti, avrebbe visto a capo di una sorta di “cupola” - costituita da politici, tecnici e imprenditori - proprio l'ex consigliere e l'attuale presidente della Giunta (QUI).
Le indagini si concentrano prevalentemente su due opere, la metro leggera di Cosenza-Rende e il nuovo ospedale del capoluogo bruzio. In entrambi i casi si sospetta che siano state messe in atto delle turbative d’asta, delle frodi nelle pubbliche forniture ed episodi di corruzione.
In base a questa ipotesi è stato coinvolto anche il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, che se in un primo tempo si era mostrato sfavorevole al progetto della metro, avrebbe poi ceduto per ottenere i fondi per il Museo di Alarico, anche quest’ultimo al centro di indagini a parte su una ipotesi di gara illegittima.
Tornando alla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura, sono in tutto 21 le persone destinatarie dell’istanza al Gip: a parte Adamo, Bruno Bossio, Occhiuto e Oliverio, si tratta di Luigi Zinno, Giuseppe Lo Feudo, Pietro Ventura, Rocco Borgia, Antonio Capristo, Giuseppe Trifirò, Luigi Incarnato, Luca Morrone, Tito Berti Nulli, Santa Marazzita, Pasquale Gidaro, Arturo Veltri, Giulio Marchi, Armando Latini, Giovanni Forciniti, Eugenia Montilla e Fortunato Varone.
Il prossimo 13 di dicembre è prevista l’udienza preliminare.