Castrovillari, approvato progetto di servizio civile “Il cibo per la mente”
Nel segno dell’appartenenza alla propria Terra. “L’Amministrazione municipale di Castrovillari, grazie al continuo e sinergico lavoro di squadra della maggioranza e ad uno di partnership e concertazione con più soggetti, ha avuto finanziato un progetto sul Servizio Civile, a promozione delle radici identitarie della propria comunità, che è stato curato e seguito per il Comune, nella redazione ed articolazione, dal consigliere comunale, Carmine Lo Prete, ed è proteso ad accompagnare la conoscenza dei luoghi di cultura, con un intervento didattico-educativo, tra storia e d’identità per una migliore fruizione e diffusione del patrimonio cittadino e di tali testimonianze, fondamento e alimentatore di vera crescita.” Lo rende noto il Sindaco, Domenico Lo Polito, sottolineando la particolare valenza dell’iniziativa per il Comune e le vocazioni sostenibili scelte e perseguite dall’Amministrazione per lo sviluppo diffuso del Territorio.
“Il Cibo per la mente - spiega il consigliere Lo Prete nel precisare che l’intervento segue questa idea di filo rosso che si sta portando avanti a più livelli- è il progetto di servizio civile ammesso a sostegno sul bando di Servizio Civile Nazionale annualità 2015/2016. Questo è stato proposto dal Comune di Castrovillari in qualità di soggetto responsabile ed in partenariato con il "Gruppo Archeologico" del Pollino, l’Associazione "Emys", l’ IPSIA “L. Da Vinci”, la Direzione Didattica Statale 1° Circolo e la Scuola Secondaria di 1° grado di Castrovillari. L’azione- aggiunge- è incentrata sul Centro Storico ed in particolare sui musei cittadini: Museo Archeologico e Pinacoteca Alfano, eccellenze, insieme ad altre, dell’offerta turistico culturale del capoluogo del Pollino.”
“L’obiettivo generale del progetto- ricorda ancora Lo Prete- è quello di implementare il sistema museale cittadino, nella vita istituzionale, e di far vivere il museo, come ambito della memoria, alla collettività degli attori che abitano il territorio di riferimento. Ma anche, più semplicemente, aprire questi luoghi al pubblico e garantirne la fruizione. La loro apertura– spiega- non si intende solo nel senso materiale del termine, ma anche come occasione di divulgazione e di accoglienza dell’utenza, organizzando giornate dedicate per coinvolgere maggiormente giovani e famiglie e per fare della cultura, della storia delle origini delle popolazioni che abitano il Territorio riferimento e modello di sviluppo culturale oltre che opportunità d’inclusione. I volontari che saranno selezionati, dopo la pubblicazione del bando, sono 4 ragazzi/e di età compresa tra i 18 ed i 28 anni, che svolgeranno le attività previste da bando per un anno.”